La bandiera / le bandiere

Vessillo sociale della SAOMS di Monleale (foto mia).

Lettera di invito per la festa di inaugurazione del vessillo sociale (scansione mia).

Il 20 maggio 1900 il Presidente propone al Consiglio di dotare la SAOMS di Monleale di una propria bandiera e porta come esempio ai consiglieri diversi campioni di modelli di vessilli sociali allora in uso, richiesti ad alcune case produttrici di Torino. La decisione ultima su quale modello scegliere spetta all'Assemblea sociale, tenutasi il 27 maggio 1900, nella quale si delibera di acquistare una bandiera sociale del prezzo di lire 4,40, (sarà 4400 lire?) realizzata secondo il disegno della signora Massa (Mossa?) Brusio Rosa di Torino; si invita la signora a fornire il vessillo per i primi giorni di agosto, al fine di indire una festa sociale, per l'inaugurazione dello stesso, nel successivo mese di settembre. Il medico sociale, dott. Andrea Fascioli, rinuncia, per l'anno 1900, al proprio onorario di 60 lire, e lo lascia alla SAOMS per contribuire all'acquisto della bandiera.[1]

Nell'Assemblea del 29 luglio 1900[2], il presidente invita i soci a deliberare per far sì che si possa tenere, appena ricevuto il vessillo, una festa, alla quale invitare anche rappresentanze delle società consorelle; all'uopo, ritiene giusto nominare una commissione di 9 soci (composta da Zuccarelli Antonio, Pietro, Emilio, Giuseppe; Zambosco Adolfo, Scherpa Faustino, Bruno Giuseppe, Bruno Giovanni di Francesco, Pelizza Francesco), incaricata di occuparsi dei preparativi. "Si delibera all'unanimità che:

  • appena ricevuto il vessillo si deve tenere una festa per la sua inaugurazione e che tale festa deve tenersi nella prima metà di settembre p.v.;
  • di invitare alla festa il "nostro" deputato al parlamento italiano tramite Pietro Bertarelli, il quale prenderà parte alla festa insieme all'onorevole; quest'ultimo avrà facoltà di fissare il giorno e, in seguito, si procederà a spedire gli inviti alle altre autorità e ad invitare le soms consorelle;
  • di nominare una commissione che si occupi dell'organizzazione della festa e della preparazione di un banchetto sociale da tenersi subito dopo l'inaugurazione."

La festa per l'inaugurazione del vessillo sociale viene fissata per domenica 16 settembre 1900.

Tra gli invitati, oltre ad una lista di "società consorelle" del territorio, compaiono anche personalità varie, tra cui il pittore Giuseppe Pellizza, che era stato anche vicepresidente della SAOMS di Volpedo. Nei copialettere e minutari dell'artista, che ho potuto consultare presso la sede dell'Associazione Pellizza di Volpedo, non ho trovato cenni ad una possibile partecipazione del pittore alla festa, né commenti riguardanti la Società di Monleale, dunque non è possibile sapere se abbia o meno accettato l'invito o se si sia adoperato per realizzare forme di collaborazione fra le due Società.

Il vessillo sociale della SAOMS di Monleale, come quello di altre società dei dintorni, è costituito da un drappo di velluto rosso scuro, sul quale sono ricamate due mani intrecciate, a simboleggiare l'unione e la solidarietà, attrezzi da lavoro, fiori e volute decorative ed è chiaramente riportata la data di fondazione del sodalizio sociale (16 aprile 1899).

La bandiera sociale veniva esibita in paese in manifestazioni sociali, politiche o religiose particolari e veniva portata in trasferta alle feste delle società consorelle, accompagnata da una rappresentanza di soci, dei quali doveva far anche parte, sempre, almeno un membro del Consiglio Direttivo; tale rappresentanza era ritenuta responsabile del vessillo e di eventuali danneggiamenti.

Inoltre, la bandiera sociale veniva portata in processione verso il cimitero, accompagnando i funerali dei soci defunti; a tali esequie, se avvenivano in paese, erano obbligati a partecipare, pena il pagamento di una multa, tutti i soci in carica, salvo gravi e comprovati impedimenti.

Il 6 aprile 1913, dall' "Elenco soci che presero parte all'accompagnamento del socio Zuccarelli Angelo fu Dionigi", si evince che i soci iscritti alla Società erano 69, quelli intervenuti al funerale 62, quelli assenti per giustificato motivo 3 e quelli assenti senza motivo 4, a cui si è stata comminata una multa di lire 4 (1 lira a testa). Leggendo l'elenco, si evince che è stato contato tra i soci effettivi e assenti per giustificato motivo anche il defunto. I soci allora iscritti e presenti al funerale erano: Mogni Angelo fu Vincenzo, Scherpa Carmelio fu Luigi, Zuccarelli Antonio, Orefice Carlo, Davico Carlo, Campagnoli Giuseppe, Roveda Giuseppe, Orefice Angelo, Zuccarelli Ido, Fornasari Carlo, Niccolini Giulio, Gatti Angelo, Mogni Lorenzo, Boveri Antonio, Bruno Angelo fu Giuseppe, Repregosio Carlo, Cadirola Davide, Signorio Giovanni, Boveri Ambrogio, Bassi Ernesto, Cremanti Davide fu Natale, Dalio Arturo, Boveri Cesare, Massa Angelo, Boveri Clelio, Mogni Carlo, Mogni Angelo fu Giovanni, Fornasari Annibale, Sterpi Carlo, Cadirola Pietro, Fornasari Silvio, Battigazzore Domenico, Lavaselli Pasquale, Scherpa Vincenzo, Zambosco Luigi, Zuccarelli Pietro, Zambosco Rodolfo, Sedano Siro, Bonadeo Giovanni, Mogni Angelo fu Giuseppe, Bernardelli Giovanni, Bruno Giuseppe, Bruno Giovanni di Fran., Moglia Carlo, Telecco Pio, Ravioli Angelo, Fascetto Giacomo, Scherpa Faustino, Zuccarelli Emilio, Bruno Domenico, Angeleri Ernesto, Zuccarelli Domenico, Massa Pietro, Giovanetti Giuseppe, Pelosi Vincenzo, Zuccarelli Giuseppe, Frungone Angelo, Rolandi Giovanni, Pelizza Giacomo, Pelizza Pietro, Rolandi Enrico, Zuccarelli Enrico. I soci assenti senza giustificato motivo erano: Lavaselli Bartolomeo, Cremanti Davide fu Agostino, Davico Vincenzo, Bruno Angelo fu Carlo. I soci assenti per giustificato motivo erano: Massa Luigi, di cui si specifica che è "impedito" perché "a militare", Bottazzi Biagio, "impedito" perché in "America" e Zuccarelli Angelo, il deceduto, appunto.[3]

Il un foglio datato 29 luglio 1950 è riportato un "Elenco dei soci assenti ai funerali di Fascetto Giovanni", che comprende: Boveri Faustino, Bruno Pietro, Massa Giuseppe, Mogni Giuseppe, Massa Augusto, Zuccarelli Ulisse, Gatti Ferruccio, Coppi Oreste, Beltrami Adolfo, Mogni Costanzo; compaiono anche, cancellati con una riga, i seguenti nomi: Zuccarelli Giuseppe, Massa Alfonso, Nicolini Teresio, Giovanetti Giuseppe, Bidone Cleto.[4]

Per il decesso del socio Repregosio Pietro, avvenuto a Tortona, poiché lo Statuto non impone l'obbligo di accompagnamento al funerale per i soci morti fuori dal Comune di Monleale e le cui esequie non vengono celebrate in paese, viene inviata una rappresentanza, a spese della SAOMS, "con vessillo e l'insegna di lutto"[5].

In un elenco senza data è riportata la "Nota per soci presenti ai funerali di Zuccarelli Giuseppe": ci sono 113 soci effettivi e 4 onorari; non è chiaro chi sia presente e chi no, anche se ci sono a fianco di alcuni nomi delle croci in matita viola, per alcuni due croci, per altri una sola. I soci effettivi risultano essere: Zuccarelli Antonio, Zuccarelli Emilio, Giovanetti Giuseppe, Scherpa Faustino (cancellato con una riga), Pelosi Vincenzo, Gatti Angelo, Boveri Ambrogio, Roveda Giuseppe, Sedano Giovanni, Cadirola Pietro, Bruno Angelo fu Carlo, Bruno Giuseppe, Frungoni Angelo, Mogni Lorenzo, Rolandi Giovanni, Repregosi Carlo, Telecco Pio, Campagnoli Giuseppe, Moglia Carlo, Signorio Giovanni, Boveri Antonio, Bruno Giovanni, Lavaselli Bartolomeo, Bernardelli Giovanni, Ravioli Angelo, Battigazzorre Domenico, Lavaselli Pasquale, Cadirola Davide, Boveri Cesare, Scherpa Vincenzo, Adalio Arturo (cancellato con una riga e senza il corrispondente numero d'ordine), Pelizza Giacomo, Zambosco Luigi (cancellato con una riga, con a fianco la dicitura "Zambosco riammesso"), Fornasari Silvio, Cremanti Davide (cancellato con una riga, con a fianco la dicitura "fu Agostino riammesso"), Fascetto Giacomo, Cremante Davide fu Natale, Bottazi Biagio, Pelizza Pietro (con a fianco la dicitura "pagato multa £. 5 17 – 4 – 22"), Rolandi Enrico, Bonadeo Giovanni, Bruno Angelo fu Giuse., Scherpa Carmelio, Mogni Carlo, Mogni Angelo f – Giov., Mogni Angelo f – V., Fornasari Annibale, Boveri Clelio, Nicollini Giulio, Fornasari Cristoforo (cancellato con una riga), Zuccarelli Duilio, Massa Angelo, Zuccarelli Ido, Sterpi Carlo, Massa Luigi, Zuccarelli Faustino, Coppi Annibale, Lisino Pietro, Ferrari Faustino, Sterpi Pierino, Zuccarelli Carlo fu Giov., Bosco Stefano, Zambosco Pierino, Cadirola Damiano, Cadirola Faustino, Nicolini Giuseppe (cancellato con tre righe), Selvatico Luigi, Torlasco Angelo, Fornasari Arturo (cancellato con una riga), Fornasari Giuseppe, Mogni Palmiro, Boveri Angelo, Bidone Luigi, Fornasari Francesco (cancellato con due righe), Rolandi Angelo, Incisa Felice, Cavalli Giovanni, Bruno Domenico, Bruno Massimo, Bruno Giovanni fu Gius., Davico Carlo, Rolandi Francesco, Bruno Francesco, Bonadeo Carlo, Zuccarelli Silvio, Cavalli Carlo, Gulminetti Luigi (cancellato con due righe e con correzione a fianco "sic Luigi"), Ferrari Mario, Lugano Antonio, Mogni Mario (con annotazione a fianco: "pagato"), Roveda Emilio, Mandirola Giuseppe, Carù Giovanni, Bonadeo francesco, Orefice Giuseppe, Orefice Angelo, Pelosi Alberto, Zuccarelli Pietro, Roveda Stefano, Zuccarelli Giovanni di Domenico, Giovanetti Silvio, Roveda Secondo, Fossati Domenico, Bettaglio Fedele, Bettaglio Giacomo, Boveri Faustino, Massa Giovanni, Zuccarelli Pasquale, Boveri Costanzo, Zuccarelli Eugenio, Zuccarelli Mario, Fornasari Carlo, Dafunchio Carlo, Davico Andrea, Davico Pietro. I soci onorari sono: Davico Vincenzo, Angeleri Ernesto, Zuccarelli Domenico, Pelizza Francesco.[6]

Il 4 novembre 1922 "Espone il presidente che sarebbe opportuno dotare la società di un tricolore semplice per esporre al pubblico in ricorrenze di feste pubbliche e sociali onde preservare il decoroso vessillo della società". Si approva l'acquisto del tricolore.[7]

Il 10 ottobre 1928 si paga l'istituto San Vincenzo di Tortona per riparazioni al vessillo sociale.[8]

Il 9 gennaio 1938 "Il presidente fa dar lettura dal segretario dell'invito pervenutogli dalla segreteria interprovinciale onde ordina di versare una offerta per acquistare gagliardetto della segreteria.

Il presidente fa presente al consiglio la situazione precaria in cui si trova la società ed il consiglio in vista di ciò prega l'onorevole presidente affinché si renda interprete presso la segreteria delle condizioni in cui si trova il nostro ente, e a tal uopo di essere esonerato di detto contributo."[9]

Il 31 luglio 1938 "Il presidente fa dar lettura della circolare pervenutagli dalla segreteria interprovinciale, nella quale invita la società a sostituire la vecchia bandiera con il nuovo gagliardetto dell'ente. Il consiglio sentita la circolare approva di sostituire la vecchia bandiera e da incarico al presidente di provvedere in merito".[10]

Il 3 settembre 1938 il Regime invita alla consegna del vecchio vessillo all'Ente Nazionale Fascista della Cooperazione: "Il presidente fa dar lettura della circolare n° 54 della Segreteria Interprovinciale, la quale invita tutte le società a consegnare i vecchi vessilli che come da ordini del Presidente dell'Ente Nazionale Fascista della Cooperazione verranno inviati a Roma ove saranno esposti nel nuovo Palazzo della Cooperazione.

Il Consiglio udita la circolare autorizza il presidente a consegnare il vecchio vessillo mediante venga rilasciata una ricevuta da conservarsi nell'archivio della società e nel medesimo tempo a ritirare il nuovo vessillo testé ordinato alla Segreteria Interprovinciale."[11]


[1] Cfr. cartelle 5 e 11 dell'Archivio SAOMS.

[2] Cfr. cartella 5 dell'Archivio SAOMS.

[3] Cfr. cartella 19 dell'Archivio SAOMS.

[4] Cfr. cartella 19 dell'Archivio SAOMS.

[5] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS, 21 agosto 1903.

[6] Cfr. cartella 19 dell'Archivio SAOMS.

[7] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[8] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[9] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[10] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[11] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.