Il Club sociale
A partire dal novembre 1905, e, con alterne vicende, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, nei locali della SAOMS viene aperto il "club sociale". Si tratta di un ritrovo ricreativo aperto nei mesi invernali (in genere, come si vedrà dai verbali degli anni successivi, da ottobre/novembre a febbraio/marzo), in orario serale o pomeridiano, al quale possono accedere i soci ed i loro famigliari maschi maggiorenni. Il Consiglio Direttivo concede l'utilizzo dell'antisala sociale, emanando uno specifico regolamento, per svolgere le funzioni di un'osteria o di un bar di paese, anche se non è chiaro se, nelle serate in cui si riuniscono i soci, vi fosse anche vendita e/o distribuzione di bevande e cibi; ma è da supporre che i partecipanti non restassero a fare chiacchiere a bocca asciutta e che, per lo meno, a turno, portassero da casa qualche bottiglia di vino per allietare la serata...
Durante le serate insieme, i soci, che data la loro professione, per la maggior parte, di agricoltori, non avevano molto da fare nei mesi invernali, facevano "giochi di carte non vietati dalla legge" (è ancora conservato, nell'attuale sala sociale, un cartello sul quale si legge "sono vietati i giochi d'azzardo", evidentemente appeso nei locali sociali anche all'epoca, a scanso di equivoci), chiacchieravano, si scambiavano informazioni sulla politica o sul lavoro e leggevano "giornali agricoli e commerciali", ai quali la SAOMS o i singoli soci erano abbonati.[1] Il regolamento prevedeva la concessione dell'antisala sociale alle seguenti condizioni:
- "Che gli aderenti paghino alla società un compenso pel locale, tavolo, sedie, stufa e lume la somma di £. cinque (£. 5).
- Il circolo avrà principio il 20 novembre 1905 e terminerà il 20 febbraio 1906.
- Al circolo non potranno prendervi parte persone estranee alla società salvo che rappresentano con dichiarazione un socio di sua famiglia.
- L'orario serale di chiusura non dovrà protrarsi oltre le 23, come pure dovrà tenersi sempre chiusa la porta d'ingresso. Nessuno vi potrà entrare se non sia iscritto al circolo senza il permesso del presidente del circolo stesso.
- Al circolo potranno prendervi parte tutti i soci indistintamente purché ne facciano domanda entro il 26 corrente, questo l'avviso pubblicato oggi stesso al pubblico, e che si obbligano d pagare la loro tangente come tutti gli altri aderenti da stabilirsi in base al numero dei facenti parte al circolo calcolato l'ammontare delle spese. Dopo tale termine non saranno più ammessi se non dietro il consenso dell'amministrazione del circolo.
- La società si riserva che se durante il periodo di tempo dell'appertura del circolo cedesse la sala per feste da ballo in tali sere rimarrà sospeso il circolo stesso.
- In caso di disordini notturni nel locale del circolo il Presidente della Società o chi per esso ha facoltà di fare sgombrare la sala cioè il locale immediatamente e se lo crederà opportuno potrà anche sospendere in avvenire le adunanze del circolo dandone in questo caso comunicazione al Consiglio Direttivo che provvederà in merito, il quale avrà facoltà di sciogliere il circolo. Il socio che non obbedisse agli ordini del presidente o che non osservasse le prescrizioni descritte nella presente deliberazione, verrà tosto cancellato dai ruoli sociali per gli effetti (sic) all'art. 30 dello Statuto Sociale.
- Il circolo sarà rappresentato e diretto da un presidente e due membri da nominarsi dal circolo stesso.
- L'amministrazione del circolo dovrà fare ben (sic) il mobiglio ed il locale sociale, a guardare che nessun oggetto carte e simili non vada (sic). In caso di deperimento del mobiglio o guasto del locale l'amministrazione del circolo dovrà tosto fare riparare tali guasti o deperimenti a spese del circolo.
- (…sic) un regolamento che regoli il buon andamento del circolo e fissare la tassa da pagarsi, mediante non sia contrario al contenuto della presente deliberazione.
- Per tutto quello che riguarda il circolo si dovranno osservare le disposizioni della legge di P. S.
- Copia della presente deliberazione e l'elenco dei componenti il circolo saranno pubblicate nel locale del circolo.
- La presente deliberazione non avrà nessun effetto se non venisse approvata dall'assemblea sociale che gli verrà comunicato nella prima sua adunanza."[2]
Negli archivi si trovano numerose richieste, per gli anni successivi, per l'apertura annuale del club sociale; non compare per l'inverno 1906/1907, ma è conservata una lettera di richiesta per quello 1907/1908.[3]
Nell'adunanza dell'Assemblea del 29 novembre 1908, "Il Presidente espone all'Assemblea essere desiderio di molti soci l'apertura del circolo sociale per tre mesi e che la spesa per il riscaldamento, il chiaro e ciò che serve ad accendere la stufa, sia a carico della società e tutti i soci aderenti si stabilisse di pagare lire una ciascuno, per la spesa fatta. Con voti favorevoli 11 contro 2 contrari ottenuti per appello nominale approva il seguente ordine del giorno.
- L'assemblea autorizza l'apertura del circolo sociale da tenersi fra i soci della società, nell'anticamera della sala sociale, tutte le sere e nei giorni festivi anche nel pomeriggio durante i mesi di dicembre, gennaio e febbraio, e nel mese di marzo l'apertura sarà soltanto al sabato e tutti i giorni festivi.
- La spesa pel riscaldamento ossia pel carbone e pel chiaro di un solo lume e pel servizio di pulizia e di accendere la stufa sarà a carico della società.
- Tutti i soci aderenti dovranno pagare anticipatamente al cassiere sociale lire una caduno che andranno a beneficio della società per diminuzione della spesa fatta.
- Al circolo potranno prendervi parta anche le altre persone che abitano e appartengono alla famiglia del socio, e che il socio si renda lui medesimo responsabile di queste persone per tutti gli obblighi e osservanze (sic) della società.
- Nessuna altra persona fuori di quelle potrà prendere parte al circolo, e quale che fosse dovranno pure pagare £. una come il socio, e per i soci residenti fuori dal paese la sua quota sarà di £. 0,50 caduno.
- Il circolo non verrà aperto se non vi saranno almeno 15 aderenti e che abbiano fra tutti versato £. 15.
- Sarà assolutamente vietato e proibito di tenere aperto il circolo dopo (sic) le ore 23 (ventitré) di ciascuna sera e sarà pure vietato e proibito giocare o tenere giochi proibiti dalla legge di pubblica sicurezza.
- In caso di inosservanza di questo presente articolo il Presidente o chi per esso ha facoltà di far chiudere immediatamente il circolo, e se venisse per queste inosservanza dichiarato in contravvenzione dagli agenti di pubblica sicurezza tutti i medesimi colpiti di contravvenzione saranno responsabili in (sic) e in proprio per i danni che avessero cagionati alla società, e non potranno più prendere parte al circolo e saranno cancellati dai soci della società a norma e per gli effetti cui all'articolo 50 Statuto Sociale.
- Tutti gli aderenti al circolo dovranno osservare le disposizioni della presente deliberazione, ed agli ordini che gli verranno imposti dal presidente, e dovranno curare che non vengano fatti guasti al locale sociale ed al mobilio della società e vigilare che nessun oggetto carte registri mobili e qualsiasi altro oggetto non vada smarrito, in caso di deperimento al mobilio o guasti al locale il presidente li provvederà o li farà ripristinare a totali spese degli aderenti al circolo.
- Tutte quelle disposizioni portate dal verbale del consiglio direttivo in data 19 novembre 1905, riguardanti il circolo sociale, saranno abrogate e soppresse.
- La presente deliberazione sarà valida anche per gli anni successivi a quanto detto e fintanto che l'assemblea deliberi diversamente.
- Per la spesa occorrente di quest'anno si farà fronte col residuo del fondo lasciato dal dottor Fascioli Andrea sull'anno 1907 e custodito dal Presidente sociale in £. 19,40 occorrendone di più si prenderanno dal bilancio 1908 alla categoria 3° articolo 11 spesa di riscaldamento.
- Tutte le somme che si ricaveranno dagli aderenti al circolo saranno portate in bilancio 1909, come pure la spesa a calcolo pel circolo del 1909 1910.
- Il presidente è incaricato dell'esecuzione della presente deliberazione.
- Nessuna persona fuori di quelli iscritti al circolo, e dei membri del consiglio direttivo della società potranno entrare nella sala del circolo e nelle ore del circolo, salvo che abbiano uno speciale permesso dal presidente o da chi per esso.
- A qualsiasi data che uno si faccia scrivere al circolo dovrà sempre pagare la quota intiera assegnata al numero 3 e 5 della presente deliberazione.
- Il circolo sarà diretto dal presidente sociale, in unione al consiglio direttivo, il quale su proposta del presidente ha facoltà per disordini o per inosservanza delle presenti prescrizioni di fare chiudere il circolo stesso.
- Copia della presente e di un elenco degli aderenti al circolo sarà pubblicata nella sala del circolo stesso, perché tutti ne possano prendere visione ed uniformarsi.
- Gli aderenti al circolo dovranno uniformarsi ed osservare le presenti disposizioni e quelle della legge di pubblica sicurezza vigenti."[4]
Negli anni successivi, in genere nel mese di novembre, si trovano, con puntuale scadenza, informazioni in merito ai periodi di apertura ed alle regole relative al circolo sociale:
- 18 novembre 1910: alcuni soci hanno chiesto di riaprire il circolo sociale, ma, siccome la sala è stata dotata di una nuova stufa che consuma più carbone, si decide di chiedere una quota fissa più alta, ammontante a lire 30, da dividersi in parti uguali tra tutti i soci.[5]
- 5 novembre 1911: molti soci[6] hanno chiesto la riapertura del circolo sociale, ma, siccome nell'anno precedente c'è stata una forte spesa per la SAOMS, causata dal fatto che il circolo restava aperto anche nel pomeriggio e, invece di chiudere alle 23, come convenuto, molte volte si chiudeva anche oltre le 24, si decide che il circolo possa essere aperto solo nel caso in cui gli aderenti non siano meno di 20, giacché ciascuno dovrà pagare la quota di lire 2 per un totale di lire 40 e, in più, si devono continuare ad osservare tutte le altre condizioni già previste dall'adunanza dell'assemblea in data 29 novembre 1908.[7]
- 17 novembre 1912: si delibera l'apertura del circolo sociale dal 20 novembre fino al 10 marzo 1913, a condizione che i soci frequentanti siano più di 20 e che ciascuno paghi la sua quota di lire 2; se i soci saranno più di 25, i soldi pagati in eccedenza andranno divisi per metà tra gli aderenti e per l'altra metà andranno a beneficio della SAOMS.[8]
- 23 novembre 1913: riapertura del circolo sociale per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio, sempre che la richiesta non sia fatta da meno di 20 soci, con il pagamento della tassa individuale di 1,50 lire; la SAOMS provvederà alle spese per il riscaldamento e l'illuminazione. Il circolo sarà aperto fino alle ore 23, non saranno ammessi giochi d'azzardo, pena l'espulsione, e al circolo potranno partecipare tutti i famigliari dei soci. Non saranno ammesse persone di età inferiore ai 18 anni. Nelle serate di trattenimento sociale, resta escluso il circolo sociale.[9]
- 27 dicembre 1914: si delibera la riapertura del circolo sociale per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio, sempre che la richiesta non sia fatta da meno di 20 soci, con il pagamento della tassa individuale di 2 lire; la SAOMS provvederà alle spese per il riscaldamento e l'illuminazione. Il circolo sarà aperto fino alle ore 23, non saranno ammessi giochi d'azzardo, pena l'espulsione, e al circolo potranno partecipare tutti i famigliari dei soci. Non saranno ammesse persone di età inferiore ai 18 anni. Nelle serate di trattenimento sociale resta escluso il circolo sociale.[10]
- 9 novembre 1919: si ha la riapertura del circolo sociale alle seguenti condizioni: il circolo sarà aperto dal 10 novembre a tutto il 28 febbraio; durante il mese di marzo sarà aperto solo al sabato e in tutti i giorni festivi. Tutte le spese saranno a carico del circolo. La società concede l'anticamera sociale, i mobili dell'anticamera, 45 chili di carbone che si trovano in magazzino, la sala sociale per tre volte per tenervi feste da ballo, tutto ciò a beneficio del circolo stesso. Il circolo dovrà nominare un presidente, un vice presidente, tre consiglieri, un segretario, un cassiere, che dovranno occuparsi di tutte le incombenze relative al circolo stesso. Il circolo sarà soppresso durante feste da ballo, adunanze, banchetti e per tutte quelle volte che la società riterrà opportuno. Oltre a tutte queste regole, i partecipanti al circolo dovranno sottostare a tutte quelle decise durante l'assemblea sociale del 29 novembre 1908. Tutti avranno diritto di intervenire al circolo, se in regola con i pagamenti.[11]
- 21 novembre 1920: il Consiglio permette la riattivazione del circolo sociale nell'anticamera sociale, aprendolo ai soci e ai loro famigliari di età superiore ai 18 anni, dal 1 dicembre 1920 al 31 marzo 1921, riservandosi tutti quei giorni di cui la società ha bisogno. "Concede l'uso di un tavolo, due panche, la stufa, l'apparato per la luce. I soci sottoscrittori sono responsabili di tutti i guasti arrecati in danno alla società. Il socio ne risponde personalmente delle persone di famiglia da lui ammesse."
- 30 ottobre 1921: si decide di riaprire il circolo sociale alle seguenti condizioni: si concede l'anticamera sociale a condizione di sostenere metà delle spese per la riparazione del fumaiolo, l'intera quota della luce elettrica dal 1 novembre al 31 marzo 1922, e tutte le condizioni portate dalla deliberazione del Consiglio in data 21 novembre 1920, fornendo, inoltre, al Consiglio anticipatamente un elenco di tutti i partecipanti.
- 18 novembre 1922: Orefice Giuseppe e altri soci chiedono l'apertura del circolo sociale alle condizioni che il Consiglio riterrà più opportune: il Consiglio acconsente, alle condizioni riportate dai verbali del 30 ottobre 1921 e 21 novembre 1920.
- 5 gennaio 1923: si concede la sala sociale al circolo sociale, dietro richiesta di Ferrari Mario, per tenervi feste da ballo durante il carnevale, a 8 lire ogni serata, ritenendo responsabili dei danni gli organizzatori, e solo nel caso che nelle stesse sere scelte per il ballo la sala sociale non serva alla SAOMS.
- 11 novembre 1923: "Domanda del Presidente del circolo sociale al Consiglio della Società per l'apertura del circolo per 4 mesi": il presidente del circolo sociale, Ferrari Mario, fa domanda al Consiglio SAOMS, per l'apertura del locale per i mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio. Sul retro, una nota non firmata né datata, scritta a matita, in cui si dice che si permette di "fare il circolo alle condizioni del presente verbale", ma non viene specificato quale.[12]
- 29 novembre 1924: su richiesta di alcuni soci, si riapre il circolo sociale dal 1 dicembre al 31 marzo nell'anticamera sociale, al quale sono ammessi tutti i famigliari dei soci; la SAOMS potrà servirsi dei locali sociali ogni volta che lo riterrà necessario e in quei giorni il circolo sarà sospeso. "Concede l'uso di un tavolo e due panche, la stufa e l'apparato della luce elettrica, saranno i soci responsabili dei guasti comunque arrecati in danno della società tenendosi responsabile anche delle persone da lui ammesse". I partecipanti dovranno fornire anticipatamente un elenco di chi è presente al circolo e sostenere l'intera spesa della luce.
- 21 novembre 1925: si riapre il circolo sociale nell'anticamera sociale alle condizioni del verbale del 29 novembre 1924.
- 20 novembre 1926: si riapre il circolo sociale nell'anticamera sociale dal 1 dicembre al 31 marzo; la SAOMS concede un tavolo, due panche, sei sedie, la stufa, "l'apparato per la luce elettrica"; i partecipanti (di cui è necessario fornire un elenco preventivo al Consiglio) sono responsabili di tutti i danni arrecati, anche da membri della famiglia che decidono di ammettere (solo se hanno almeno 18 anni), devono pagare la luce per tutti i quattro mesi di apertura. Il circolo è sospeso se la sala sociale serve alla SAOMS per altri intrattenimenti e riunioni.
- 4 novembre 1929: per richiedere la solita apertura del circolo sociale, viene messa in campo una buona dose di retorica: "Il presidente espone al consiglio la buona iniziativa di mettere il locale sociale a disposizione dei soci, quale ritrovo nei mesi d'inverno quando la stagione diventa uggiosa. (E non essendovi in paese nessun esercizio pubblico), per dare sfogo alla crescente ed operosa famiglia Sociale ed Agricola. Il consiglio sentito l'esposto del presidente nonché il desiderio di molti soci, dopo aver interpretato [leggi "interpellato"] l'Ente Nazionale della Cooperazione in proposito, ed animato dal progressivo sviluppo. Delibera a voto unanime di aprire i suoi locali per tutti i soci nella stagione invernale, per dar loro modo di ricrearsi divertirsi leggere giornali e riviste Agricole e Cooperative e trattare insieme i diversi problemi attinenti all'agricoltura, di promuovere conferenze per renderla più intensiva, sia dal lato granario che per la ricostituzione dei vigneti già distrutti dalla filossera, della vinificazione, nonché la conservazione dei prodotti. Avocando a se le norme di dettaglio per il buon funzionamento e finanziamento a cui i partecipanti dovranno sottostare". 17 novembre 1929: si nominano i consiglieri di turno per la sorveglianza del ritrovo sociale. 5 dicembre 1929: il Consiglio propone un compenso accessorio per il serviente sociale per la stagione invernale di lire 50, perché egli deve occuparsi anche del circolo sociale.
- 22 ottobre 1930: si riapre il ritrovo sociale dal 1 novembre 1930 al 28 febbraio 1931, riferendosi alla delibera consigliare del 4 novembre 1929.
- 3 novembre 1931: si riapre il ritrovo sociale dal 1 novembre 1931 al 28 febbraio 1932, riferendosi alla delibera consigliare del 4 novembre 1929.
- 31 dicembre 1932: si riapre il ritrovo sociale come da ordinanza del 4 novembre 1929 e si nomina una commissione incaricata di sorvegliare tale ritrovo.
- 31 ottobre 1933: si riapre il ritrovo sociale a partire dal 1 novembre e riferendosi alla delibera del consiglio del 4 novembre 1929.
Nel periodo fascista anche il club sociale ha dei problemi e si scopre che c'è una forte opposizione alla sua apertura da parte del locale segretario politico, forse a causa della concorrenza con il dopolavoro. Da notare, inoltre, che, nel periodo fascista, il club o circolo sociale cambia nome e prende a chiamarsi "ritrovo" sociale. Il 12 novembre 1933, "Il presidente informa il consiglio di essersi recato già due volte in compagnia del segretario sociale dal delegato circondariale dottor Ceriani per informazioni riguardanti l'apertura del ritrovo stesso [sociale]. Nonostante la buona volontà della società e i buoni consigli del delegato Ceriani non si è ancora riusciti a togliere l'opposizione del segretario politico del fascio locale all'apertura del ritrovo. Il consiglio udita la relazione del presidente delibera all'unanimità e da incarico al presidente di recarsi in Alessandria presso il delegato provinciale per esporgli tutto l'accaduto circa l'opposizione insistente del segretario politico".[13]
Il 15 novembre 1933 "Si conferma la stessa commissione di vigilanza dell'anno scorso per il ritrovo sociale", che, evidentemente, è stato possibile riaprire.[14]
Negli anni '50 – '60, secondo la testimonianza di molti monlealesi, il dopolavoro o ritrovo sociale era aperto tutte le sere per i soci. Nella sala sociale era stata eretta una tramezza di legno, per dividerla a metà e permettere di economizzare il riscaldamento nei mesi invernali; tale tramezza veniva tolta in occasione di feste e balli. I soci potevano giocare a biliardo o a carte, chiacchierare e stare in compagnia. L'ingresso era vietato a coloro che non erano associati, nonché ai famigliari dei soci ancora troppo giovani. Le chiavi del "dopolavoro" (pare abbia mantenuto questa denominazione, mutuata dall'analogo ritrovo di derivazione fascista) erano affidate ad un socio che abitava nelle vicinanze e aveva possibilità e disponibilità di tempo per occuparsi dell'apertura e di un minimo di sorveglianza, che è stato necessario intensificare quando si è proceduto all'acquisto di un apparecchio televisivo (all'epoca, l'unico altro televisore presente in paese si trovava in canonica…).
[1] 19 novembre 1905: si legge una lettera mandata da alcuni soci i quali chiedono di potersi riunire nella sala sociale per trascorrervi le ore serali nel periodo dal 20 novembre 1905 al 20 febbraio 1906, per passare il tempo facendo giochi di carte non vietati dalla legge vigente e lettura di giornali agricoli e commerciali, senza spese per la SAOMS. Viene concesso l'uso dell'antisala sociale per il circolo sociale con specifiche condizioni. Cfr. cartelle 12 e 5 dell'Archivio SAOMS.
[2] Cfr. cartelle 5 e 12 dell'Archivio SAOMS, 19 novembre 1905.
[3] Cfr. cartella 122 dell'Archivio SAOMS.
[4] Cfr. cartella 5 dell'Archivio SAOMS.
[5] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.
[6] È del 29 novembre (o dicembre) 1911 una "lista di soci che dichiarano di voler prendere parte al circolo sociale": Orefice Carlo, Cadirola Faustino, Roveda Giuseppe, Boveri Pietro, Scherpa Carmelio, Gatti Carlo, Zuccarelli Eugenio, Mogni Lorenzo, Boveri Domenico, Orefice Angelo, Cadirola Pietro, Boveri Clelio, Zambosco Rodolfo, Fornasari Carlo, Bassi Ernesto, Zambosco Luigi, Frungone, Angelo, Boveri Angelo, Massa Luigi, Zuccarelli Emilio, Zuccarelli Ido, Fornasari Francesco, Zuccarelli Marcello, Massa Pietro, Fornasari Arturo, Baiardi Annibale (cfr. cartella 17 dell'Archivio SAOMS).
[7] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.
[8] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.
[9] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.
[10] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.
[11] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS, da qui fino all'anno 1933.
[12] Cfr. cartella 126 dell'Archivio SAOMS.
[13] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[14] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.