Feste e balli
Il 5 novembre 1899 si tiene un'Assemblea straordinaria per organizzare la festa di inaugurazione del primo anno di fondazione della Società, con pranzo per tutti i soci iscritti e festa da ballo di beneficenza a favore della Società stessa, da tenersi il 19 novembre; si procede alla nomina di una commissione (composta da Pelosi Vincenzo, Orefice Carlo, Sterpi Carlo, Scherpa Faustino, Pelizza Francesco) con l'incarico di provvedere all'organizzazione dell'intrattenimento; tra i compiti della commissione ci sono quelli di fissare la quota di ingresso che riterrà più opportuna e di provvedere all'approvvigionamento del vino "in litri 2 a persona".[1]
Viene redatto un apposito avviso per invitare la cittadinanza a partecipare alla festa: un "ballo pubblico" che avrà luogo in Monleale la sera del 19 novembre del 1899 alle ore 20, "in apposita sala sfarzosamente addobbata ed illuminata, il cui introito andrà a beneficio di questa Società". Seguono i prezzi d'ingresso: per i giovani che faranno parte del banchetto £. 0,85; per gli uomini che faranno parte del banchetto £. 0,60; per altri giovani £. 1,25, per altri uomini £. 0,75; donne, ragazzi e ragazze £. 0,35. In foglietti a parte sono riportate delle "liste della spesa", con i generi alimentari acquistati per il banchetto e relativi prezzi. Uno comprende: 19 panetti di burro da 500 grammi (£ 1,50); pepe (£ 0,5); lardo (£ 0,35); "salsisa" (£ 1,50); formaggio (£ 0,75); "crovera" (£ 1,80); sale (£ 0,15); "petroli" (£ 1,50); chiodi (£ 0,10); candele (£ 0,40); salame (£ 3,00); formaggio (£ 0,30); pane (£ 0,70), per un totale di £ 12,10. In un altro troviamo: "galli 5 (£ 5,25?); tachino 2 (9,50); manzo (14,75); sale (0,35); insalata (0,20); strachino chili 1,900 [oppure 1,300?] (2,50); pane chili 12 (4,80); pasta chili 3 (1,80); frittura eti 7 (1,05); buro eti 5 (1,50), pepe (0,09), lardo (0,35); salsisa (1,50); formagio grano (1,05); salame chili 1 (3,00); chiodi (0,10); formagio (0,30); gruvera (1,80); pane (0,70); candelle (0,40); petrolio (1,50); bichiere … (0,45)".
I membri dell'amministrazione della SAOMS si rivolgono al Sindaco del Comune per avere l'autorizzazione a tenere una pubblica festa da ballo nel giorno di domenica 19 novembre 1899, con una lettera datata 12 novembre 1899; nella stessa data, il Comune concede l'autorizzazione per lo svolgimento della festa, a cominciare dalle ore 19 fino alle ore 4, "a condizione che la suddetta festa sia assistita dall'Arma dei Carabinieri". Con un altro foglio, datato sempre 12 novembre 1899 e firmato da F. Scherpa, si richiede all'onorevole Giunta Municipale di Monleale di concedere la sala adibita ad uso scolastico per domenica 19 novembre, nella quale allestire il banchetto sociale ed una pubblica festa da ballo a beneficio della Società stessa. In calce la concessione del sindaco F. Scherpa e degli assessori A. Fornasari e M. Zuccarelli. Da notare (a meno che non si tratti di un caso di omonimia), che pare che il Sindaco si auto-rivolga la richiesta per l'uso delle aule scolastiche per la festa e si risponda (per fortuna in modo affermativo…) da solo![2]
Dal verbale del Consiglio Direttivo dell'8 dicembre 1899, si scopre che la festa ha sortito gli effetti sperati, perché viene fatto un "encomio" da parte del sodalizio sociale nei confronti della commissione incaricata di organizzare l'intrattenimento, che ha svolto tanto bene il suo lavoro da riuscire a ricavare un avanzo netto di 18,80 lire a beneficio della Società.[3]
È del 23 gennaio 1900 una richiesta al Sindaco e alla Giunta Municipale di Monleale fatta dal vice Presidente della SAOMS Scherpa Faustino fu Luigi, "ffinché vogliano concedere la sala adibita ad uso scuola per tenervi due feste da ballo a totale beneficio della società stessa nei giorni 28 gennaio corrente e 29 febbraio prossimo venturo. A tali feste assisterà come d'uopo l'arma dei B. B. (Carabinieri). La tassa d'ingresso venne fissata in L.1 per gli uomini e in L. 0,50 per le donne". In calce c'è la concessione del Sindaco e degli assessori, A. Zuccarelli e (sic) Fornasari, del locale abitualmente usato per la scuola per la festa da ballo, datata 23 gennaio 1900.[4]
Con modalità simili rispetto a quelle utilizzate per le feste descritte in precedenza, si organizzano numerosi altri intrattenimenti danzanti, in particolare in occasione del carnevale (tra gennaio e febbraio) e della festa patronale (metà luglio). In tutti i casi, viene nominata un'apposita commissione di soci, incaricata di provvedere al necessario perché la festa riesca al meglio: richieste di autorizzazione al Comune per lo svolgimento della manifestazione e per l'uso dei locali della scuola elementare; contatti con i Carabinieri, che devono essere presenti per legge; pagamento "dell'imposta sul ballo"; decisioni in merito alle tasse di ingresso per i convenuti (in genere differenziate per donne e uomini e più alte per questi ultimi); sorveglianza; reclutamento dei suonatori (si parla di "provvedere a due suonatori" per le feste organizzate in occasione del carnevale del 1902, senza tuttavia specificare il tipo di musica suonata, né gli strumenti); approvvigionamento di generi alimentari o di altro tipo (necessario per il riscaldamento e l'illuminazione); rendiconto finale delle entrate e delle uscite. Dalla buona riuscita delle feste dipende l'utile netto che si ricava a beneficio della Società, visto che lo scopo dei balli pubblici è quello della "beneficenza", per la raccolta di fondi per il sodalizio sociale.[5]
Il Consiglio Direttivo, con la riunione del 6 luglio 1902[6], decide di organizzare una festa da ballo per raccogliere una piccola somma per l'erario sociale, da svolgersi per il 20 luglio in occasione della festa patronale (16 luglio, Madonna del Carmine) ed è necessario che un socio vada a chiedere il permesso al Sindaco per la festa ed il permesso per l'uso del "padiglione". Si incarica, quindi, il vice presidente di fare domanda di permesso al sindaco per poter organizzare la festa nella sala sociale e si incaricano il vice presidente ed il socio Zuccarelli Giuseppe "di presentarsi all'incanto per fare un'offerta in quella somma che crederanno del caso per vedere se si potesse avere il permesso per l'impianto del padiglione"; nel caso si potesse avere tale permesso, vengono incaricati i soci Zuccarelli Giuseppe e Cadirola Angelo di prenotare il padiglione con orchestra per le sere del 20 e 21 luglio e viene nominata una commissione per organizzare la festa.
Il 24 gennaio 1904, dietro suggerimento di Zuccarelli Giuseppe, si decide di dare tre feste da ballo in occasione del carnevale a totale beneficio della Società, nei giorni 24 gennaio e 7 e 14 febbraio; si fissano le tasse di ingresso per giovani, uomini e "donne e figlie" e si nominano tre diverse commissioni, composte ciascuna da 4 membri, per l'organizzazione delle serate. Le commissioni agiranno in modo indipendente per l'organizzazione delle singole serate, informando la Società dei costi, ma, insieme, alla fine delle tre serate, presenteranno un conto unico di entrate e uscite. Si precisa che è possibile, a giudizio delle commissioni, mutare il costo del biglietto di ingresso se nell'interesse della Società e che le maschere, comunque, dovranno pagare lire 1 (come i "giovani") e non potranno avere sconti. Inoltre, le commissioni dovranno occuparsi di far rispettare l'ordine pubblico nella sala. Dalle feste da ballo si è ricavato un incasso netto, tolte le spese, di 32,70 lire.[7]
Il 21 gennaio 1906, il Presidente invita l'Assemblea a deliberare in merito all'opportunità di organizzare, in occasione del successivo carnevale, due o tre feste da ballo a pagamento, nell'interesse sociale; l'Assemblea approva, dopo aver fatto una votazione nominale, ed il Presidente propone di nominare una commissione di 12 soci, che dovranno occuparsi di tutto ciò che è necessario per l'organizzazione della festa, 4 per ciascuna serata danzante. Si precisa che membri di tale commissione, se entreranno al ballo in una serata diversa da quella in cui devono fare da sorveglianti, dovranno pagare anch'essi la loro quota d'ingresso. Il Consiglio si incarica di stabilire le date delle serate, il prezzo dell'orchestra e del biglietto d'entrata al ballo e di chiedere il relativo permesso al Sindaco, di decidere in merito a come destinare il ricavato delle serate e rendicontarlo di fronte all'Assemblea Sociale. La commissione è composta da: Mogni Mario, Zuccarelli Giuseppe, Boveri Clelio, Mogni Angelo, Rolandi Giovanni, Scherpa Vincenzo, Mogni Lorenzo, Sedano Siro, Zambosco Luigi, Boveri Antonio. Le feste si terranno il 28 gennaio, il 18 e 25 febbraio e vengono incaricati Zuccarelli Giuseppe e Roveda Giuseppe di provvedere all'orchestra e di usare il denaro avanzato per acquistare degli arredi per la sala sociale o per rimpolpare il fondo sociale. Dal rendiconto delle feste da ballo in occasione del carnevale si ha un avanzo netto di 30,50 lire. [8]
Il 3 novembre 1901, in una riunione del Consiglio Direttivo[9], il Presidente fa notare che durante l'anno trascorso la sala sociale è stata concessa due volte per lo svolgimento di feste da ballo non organizzate dalla SAOMS e che entrambe le volte sono capitati degli inconvenienti. La prima volta si è dovuto tenere sotto sequestro provvisoriamente nella sala l'organo, fino al pagamento delle 5 lire necessarie per l'affitto della sala sociale: se non si fosse sequestrato l'organo, si sarebbero perse le 5 lire. La seconda volta (20 ottobre) si sono chieste le cinque lire per l'affitto della sala anticipatamente agli organizzatori (Zuccarelli Pietro, Zambosco Pietro e Bidone Luigi), i quali hanno promesso di pagare in seguito le 2 lire spettanti al servente sociale Bassi; ma quelle 2 lire non sono state mai versate e si è dovuto ricompensare il Bassi prendendo i soldi dalle 5 lire dell'affitto della sala. "Il Presidente invita il Consiglio a discutere sulla futura concessione della sala per feste da ballo e il Consiglio decide che coloro che devono pagare le 2 lire, lo facciano entro 8 giorni, pena la cancellazione dai ruoli della Saoms, come da art. 50 dello Statuto e che non venga d'ora in avanti più concesso l'uso della sala per tenervi feste da ballo, se non alle seguenti condizioni:
- Che il permesso deve essere chiesto otto giorni prima al Presidente o a chi per esso per iscritto.
- Quello che sottoscrive la domanda deve essere persona di buone qualità morali sotto ogni rapporto e deve essere solvibile.
- All'atto della domanda dovrà presentare il permesso per iscritto del Sindaco.
- Nella domanda dovrà dichiarare di essere egli responsabile per qualunque danno che possa avvenire alla sala o ai mobili della Società, ed anche per qualunque avvenimento che possa succedere riguardo all'ordine pubblico nella sala.
- All'atto della domanda dovrà pagare subito £. 10 per diritto della sala, chiari chiari asserviente (?).
- La Società con le lire dieci sarà tenuta a provvedere il chiaro che sarà di due lumi a petrolio cioè uno nella prima stanza, l'altro nella sala. A quest'ultimo vi saranno annesse n° 6 candele steariche le quali terminate non si avrà più il diritto di sostituirle, dovendosi servire del solo lume a petrolio oppure i tenenti il ballo potranno sostituirle a loro spese, pagherà il serviente ed il rimanente rimarrà a beneficio del Fondo Sociale.
- La festa da ballo non potrà durare più di ore 8, a cominciare dall'ora che verranno accesi i chiari ed il concerto musicale non potrà essere minore di tre suonatori.
- Nella sala non potrà entrarvi ragazzi o ragazze che non siano adatti al ballo, ma per questi sarà obbligato il serviente sociale a non lasciarli entrare.
- Il Presidente o chi per esso in caso di disordini per questioni o risse ha facoltà di fare sgombrare la sala.
- In caso di guasti alla sala od ai mobili il domandatario dovrà rimetterli nel pristino suo stato nel termine di cinque giorni. In caso contrario trascorsi i quali verranno fatti ripristinare dalla Società a spese del medesimo.
- Ogni disposizione contraria al presente verbale sarà abbrogata.
- Il presente verbale avrà il suo pieno effetto dal giorno d'oggi stesso e sarà presentato all'assemblea dei soci per la sua approvazione in una sua prima adunanza."
In una lettera acclusa al verbale dell'Assemblea dei soci[10], datata 7 febbraio 1902 e firmata dai consiglieri, si dice che la lettera mandata dai soci Zuccarelli Pietro, Zambosco Luigi, Bidone Luigi in merito alla richiesta di concessione della sala sociale per tenervi una festa da ballo, verrà sottoposta a discussione nella successiva seduta dell'Assemblea. Si parla di condizioni: concessione della sala gratuitamente per tre volte l'anno per tenervi feste da ballo, se la richiesta viene fatta da soci giovani, che si prendano la responsabilità di fare eventuali riparazioni al mobilio in caso di danneggiamento; che la richiesta venga fatta per iscritto; che paghino anticipatamente per la spesa del petrolio (e di altro non comprensibile); che garantiscano di non far entrare ragazzi o ragazze non adatti al ballo; che abbiano il permesso scritto del Sindaco per tenere la festa da ballo; se la sala è già occupata da riunioni sociali nel giorno scelto per la festa, bisognerà che i richiedenti scelgano un altro giorno, che dovrà essere di almeno 8 giorni prima e 8 giorni dopo quello di utilizzazione della sala da parte dei soci; che se si fa entrare nella sala qualcuno con intenzione di turbare l'ordine pubblico, ci sia qualcuno presente per far sgomberare la sala; i tre giovani soci devono mettere a verbale l'accordo e scrivere che, in caso durante la festa fosse recato danno alla sala sociale, dovranno rifondere tali danni; le feste da ballo non potranno essere tenute con meno di due suonatori.
Il 31 marzo 1902 gli stessi richiedenti della lettera del 7 febbraio (con Zambosco Pietro, invece che Luigi) domandano di poter usare la sala sociale per organizzare feste da ballo in modo gratuito, promettendo, in cambio, di fornire aiuto per le feste di beneficenza indette dalla SAOMS: dopo discussioni e votazioni, la lettera del 7 febbraio, in cui i tre soci giovani chiedono di fare una convenzione con la SAOMS per poter usare la sala per le feste da ballo, viene respinta.[11]
Il 16 aprile 1902[12] Zambosco Pietro, Zuccarelli Pietro e Bidone Luigi inoltrano una domanda al Presidente SAOMS per tenere una festa da ballo nella sala sociale, invitando delle "compagne", la sera del 16 (aprile?) 1902, e dichiarandosi "responsabili" come nella sera del 26 del mese precedente. In calce alla richiesta c'è la concessione della sala, datata 14 (aprile?) 1902 (ma non è pensabile che venga accettata una richiesta non ancora inoltrata: le date devono essere differenti…) e firmata dal Presidente A. Zuccarelli e dai consiglieri F. Scherpa, G. Giovanetti, G. Sterpi, Zuccarelli Giuseppe, Cadirola Angelo.
Il 31 ottobre 1909 Zuccarelli Giuseppe propone che il prezzo di concessione della sala sociale per le feste di semplice invito sia ridotto a lire 6 anziché lasciarla a lire 10, per accontentare la gioventù; il Consiglio approva, a condizione che vengano seguite le regole stabilite in data 3 novembre 1901 dal Consiglio stesso e che l'Assemblea approvi. Una nota a margine dice che l'Assemblea ha approvato in data 13 febbraio 1910, "a condizione che il numero dell'orchestra non sia inferiore a tre suonatori, a meno che non sia un verticale".[13]
Il 27 novembre 1909 si ha una richiesta della sala sociale per tenervi una pubblica festa da ballo presentata all'onorevole Presidente della Società di Mutuo Soccorso di Monleale per il 28 novembre, da parte di Massa Mario, Cadirola Angelo e Gatti Giuseppe, i quali dichiarano di aver già ricevuto il permesso dal Sindaco.[14]
Il 13 febbraio 1910 viene approvata in parte la concessione della sala sociale, con la seguente modifica: "che la sala non sia concessa se l'orchestra sarà inferiore di tre suonatori, a meno non sia un verticale di recente fabbricazione".[15]
Il 3 dicembre 1911 viene fatta una richiesta da Massa Mario, Boveri Domenico, Zuccarelli Eugenio, Boveri Pietro per poter utilizzare la sala sociale per tenervi una pubblica festa da ballo a pagamento la sera del 7 corrente. Si concede la sala a lire 12 (10 per la SAOMS e 2 per retribuire il servente sociale) e non a lire 6 come nelle altre occasioni, perché in quei casi si trattava di feste di semplice invito per far divertire la gioventù e non a pagamento.[16]
Con il verbale del 15 novembre 1915 si fissa il prezzo di lire 4 più il consumo di luce, riscaldamento ecc. a serata per la concessione della sala sociale per le feste da ballo.[17]
Nel dicembre 1919 si aumenta l'affitto della sala sociale per ogni volta che viene richiesta per intrattenimenti e balli da lire 4 a lire 15, per finanziare il restauro della sala stessa. Anche per i balli per il carnevale, che i partecipanti al circolo sociale vorrebbero organizzare, sarà necessario pagare una tassa di lire… (non viene detto quante).[18]
Il 18 dicembre 1919 si concede la sala sociale per due mesi all'Unione Giovanile Monlealesi a lire 10 per ogni serata, con diritto di servirsi della sala stessa fino al giorno successivo. Dovranno pagare altre lire 10, ma non si capisce in quale caso.[19]
Nel verbale del 13 giugno 1920 si legge: "Il consiglio prende in esame la domanda presentata dal socio Mogni Mario, Zuccarelli Albino, Fascetto Giuseppe, Ferrari Pietro, Fornasari Aldo per ottenere la concessione della sala sociale per ivi tenervi festa da ballo dalle ore 13 alle ore 24 e per la durata di tre mesi dal 15 giugno al 15 settembre 1920. A tale domanda il Consiglio è poco favorevole pel motivo che l'inizio della festa da ballo alle ore 13 specie di questi giorni disturba i vicini che in quell'ora amano la quiete per il riposo; in secondo luogo i medesimi che usufruirono di altra concessione ancora non adempirono gli obblighi assunti. Chiamati di presenza i firmatari venne loro riferito l'esito della discussione e questi lasciarono il consiglio direttivo di dettarle quelle condizioni che credono opportune.
Il consiglio sentito ciò concede la sala sociale con le seguenti condizioni:
1 – sia riparato i guasti arrecati al mobilio
2 – paghino lire 10 alla società per ogni festa
3 – si rendano mallevadori di tutte le cose ivi esistenti sia per guasti rotture e mancanze con equa garanzia
4 – non sia iniziata la festa da ballo prima delle ore 15 per altre riunioni alle ore 14
5 – sia riservato il giorno della festa patronale e di tutte le feste che nella sala devono tenersi riunioni sociali politiche e patriottiche e in tutti quei casi che la direzione crede opportuno".[20]
Con una lettera del 20 giugno 1920, i soci Mogni Mario, Ferrari Pietro, Fascetto Giuseppe, Zuccarelli Albino, Fornasari Aldo, si obbligano verso la Società, "rendendosi responsabili di riparare i guasti al mobilio ed ai locali arrecati nei giorni in cui essi si servono della sala sociale in caso di feste da ballo e riunioni", i balli non dovranno cominciare prima delle ore 15 e le riunioni prima delle ore 14 e non verranno tenuti nei giorni in cui la sala è già utilizzata per la festa patronale, nei giorni festivi o quando la sala viene usata per riunioni sociali o politiche.[21]
Il 24 giugno 1922 si decide di organizzare dei balli pubblici per le sere del 16, 17 e 18 luglio in occasione della festa patronale e si chiede al Comune di provvedere all'orchestra; il comune, con una spesa complessiva di 1600 lire, ma nessun onere per la SAOMS, a parte lire 280, che aveva preventivato di stanziare come base d'asta per l'appalto, stipula un contratto con la ditta Fratelli Vegezzi e Montini di Casalnoceto per il padiglione con orchestra, da erigersi sul piazzale pubblico. Il 29 giugno il Presidente della SAOMS espone i risultati delle trattative ad un comitato organizzativo, durante una riunione libera del Consiglio. Con una lettera datata Volpedo, 22 luglio 1922, i Fratelli Vegezzi e Montini dichiarano di aver stipulato un contratto con la Società Operaia di Monleale per la festa patronale con padiglione ed orchestra per i giorni 16, 17 e 18 per la somma di 1600 lire; tutto sarà a carico dei sottoscrittori; in caso di cattivo tempo o se "non si dovesse lavorare", la Società avrà l'obbligo di pagare tutte le spese, cioè "fitto e trasporto". Il 23 luglio 1922 viene comunicato che l'utile netto ricavato dalle feste da ballo è di lire 110 (o 210?).[22]
In molti verbali successivi, si leggono informazioni relative alle feste da ballo che vengono organizzate con precisa cadenza, al fine di raccogliere fondi per l'erario SAOMS. Sembra che, come per altre Società dei dintorni, ad esempio quella di Volpedo[23], la SAOMS finisca per integrare il quasi esclusivo scopo iniziale del sodalizio monlealese, cioè quello di creare un'associazione con scopi di mutualità (aiuti ai soci che cadono malati e/o bisognosi elargendo appositi sussidi; creazione di un magazzino sociale con vendita di merci per l'agricoltura e di attrezzi al minuto con prezzi più convenienti per i soci rispetto a quelli di mercato), con attività ricreative e festaiole rivolte a tutto il paese. In particolare, pare che la SAOMS si sia assunto il compito di organizzare intrattenimenti danzanti in occasione della festa patronale estiva della Madonna del Carmine, per quella di Sant'Ambrogio e, in taluni casi anche per il carnevale. Nei verbali degli anni '20 del '900 si parla molto meno del magazzino sociale (riattivato dopo che, durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, era stato sospeso per mancanza di merci da vendere e di denaro da spendere, ma solo con la vendita ai soci e non più con forniture anche a non soci, come era avvenuto nel passato) e dei sussidi di malattia che delle feste: se ne deduce una certa flessione di interesse (o, forse, di disponibilità economica…) nei confronti degli scopi mutualistici della SAOMS, in favore della ricerca di fonti alternative di approvvigionamento di fondi per sostenere e mandare avanti il sodalizio sociale. Le note sui verbali relative alle feste sono, in generale, estremamente didascaliche, forse perché ormai era chiaro l'iter da seguire per l'organizzazione delle stesse e non pareva più necessario, al Consiglio, esplicitare per iscritto e con dovizia di particolari, come avvenuto per le prime manifestazioni organizzate dalla SAOMS, tutti i passi che era necessario seguire. Con precisa cadenza (in genere novembre e luglio), veniamo, quindi, informati delle feste organizzate a Monleale, talvolta in collaborazione con il Comune:
- 18 novembre 1922: si decide di organizzare due feste da ballo di beneficenza a vantaggio della SAOMS per il 7 e l'8 dicembre, in occasione della festa di Sant'Ambrogio. Le feste danno un utile netto di lire 4 (verbale del 30 dicembre 1922).
- 24 novembre 1923: si decide di organizzare dei balli pubblici a beneficio SAOMS per la festa di Sant'Ambrogio. per le sere del 7 e 8 dicembre, siccome negli anni precedenti queste feste hanno sempre dato un utile non indifferente per la società. 31 dicembre 1923: in base al rendiconto delle feste da ballo, si ha un'entrata netta di lire 533,25.
- 12 luglio 1924: il Comune chiede alla SAOMS di concorrere all'asta dell'area per l'impianto di un ballo pubblico, in occasione della festa patronale di Monleale. Il Consiglio accetta di concorrere.
- 29 novembre 1924: si decide di organizzare balli pubblici con ricavato a beneficio della SAOMS per le sere del 7 e 8 dicembre, dato che le precedenti feste dello stesso genere hanno consentito di ricavare un utile netto non indifferente per la Società. 20 dicembre 1924: dal rendiconto delle feste da ballo si ottiene un utile di 417,20 lire; il Consiglio si congratula con gli organizzatori per la buona riuscita delle manifestazioni.
- 11 luglio 1925: "Il presidente non riconosciuto il numero legale dei presenti per deliberare in seduta di prima convocazione, circa l'oggetto Ballo Pubblico. Tuttavia interpella i presenti in merito a tale concorso i quali dissentono da tale concorso": quindi, in questo caso, il ballo non viene organizzato?
- 2 novembre 1925: si decide di tenere due feste da ballo il 7 e l'8 dicembre, come per gli anni precedenti. 26 gennaio 1926: in base al rendiconto, le feste di Sant'Ambrogio forniscono un utile netto di lire 581,20.
- 26 gennaio 1926: si decide di organizzare una festa da ballo per il 14 febbraio per ricavare un utile in favore della Società. 7 febbraio 1926: si sospende la festa da ballo per il 14 febbraio a causa delle ingenti spese che la SAOMS dovrebbe sostenere per le pratiche di regolarizzazione della festa stessa.
- 8 luglio 1926: viene chiesto al Consiglio di concorrere all'asta per organizzare un ballo pubblico per la festa patronale; il Consiglio disapprova e decide di non concorrere all'asta per un ballo pubblico con padiglione sulla pubblica piazza e, invece, delibera di incaricare il Presidente di chiedere il permesso di poter fare la festa da ballo nella sala sociale il 18 e 19 luglio.
- 20 novembre 1926: si decide di organizzare feste da ballo per il 7 e 8 dicembre a beneficio della SAOMS.
- 24 novembre 1927: si decide di organizzare due balli pubblici il 7 e 8 dicembre per la festa di Sant'Ambrogio. 15 dicembre 1927: dal rendiconto delle feste da ballo si evince che si è ottenuto un avanzo netto di 262 lire .
- 2 agosto 1928: veniamo informati di un avanzo netto delle feste da ballo del 22 e 23 luglio ammontante a lire 1000, a beneficio SAOMS.
- 21 novembre 1928: si decide di organizzare due feste da ballo per la festa patronale di sant'Ambrogio per il 7 è l'8 dicembre e si da incarico al Presidente di esplicare tutte le pratiche necessarie e al socio Cadirola Faustino di provvedere ai suonatori. 23 dicembre 1928: secondo il rendiconto feste da ballo, si è tratto utile netto di lire 972,25.
- Si decide di indire tre feste da ballo, una per il 31 dicembre, una per il 12 febbraio e una per il primo aprile.
- 6 luglio 1929: si decide di organizzare due balli pubblici il 21 e 22 luglio per la festa della Madonna del Carmine. 10 agosto 1929: l'avanzo netto dal rendiconto delle feste da ballo per la festa patronale ammonta a 545,65 lire.
- 17 novembre 1929: si decide di organizzare due feste da ballo per il 7 e l'8 dicembre. 5 dicembre 1929: si stabiliscono le tasse di ingresso per le feste da ballo di Sant'Ambrogio, differenti per giovani e uomini e donne, e si decidono i componenti della commissione organizzatrice. 31 dicembre 1929: dal rendiconto delle feste da ballo si ha un avanzo netto di lire 1139.
- 9 febbraio 1930: si decide di organizzare una festa da ballo per il primo marzo, a totale beneficio SAOMS. 22 marzo 1930: il rendiconto della festa da ballo da un avanzo netto di lire 92,45.
- 28 giugno 1930: si decide di organizzare due feste da ballo per il 20 e il 21 luglio, per la festa della Madonna del Carmine. 30 agosto 1930: dal rendiconto delle feste da ballo per la festa patronale si è ottenuto un avanzo di lire 459,20.
- 24 novembre 1930: si decide di organizzare le consuete feste da ballo a beneficio sociale per il 7 e 8 dicembre; si fissano i prezzi del biglietto di ingresso e si incarica una commissione di organizzarle. 24 dicembre 1930: dal rendiconto delle feste da ballo si evince che si è ottenuto un avanzo netto di 1010,45, con elogio per gli organizzatori e un particolare ringraziamento rivolto "in special modo quegli aderenti e benefattori che oltre alla quota fissa per l'entrata, offrirono una maggiore somma, venendo così in aiuto alla benefica società rendendosi benemeriti".
- 2 luglio 1931: si decide di organizzare due feste da ballo nei giorni 19 e 20 luglio a beneficio della SAOMS. 7 agosto 1931: le feste da ballo hanno fornito un avanzo netto di lire 475,70; si fanno un plauso agli organizzatori e uno speciale ringraziamento ai benefattori che hanno dato più della tassa d'ingresso.
- 26 novembre 1931: si decide di organizzare due feste da ballo per il 7 e l'8 dicembre per sant'Ambrogio. 16 dicembre 1931: il rendiconto feste da ballo testimonia un incasso netto di lire 1143,30; nuovamente, si fanno un plauso agli organizzatori e un ringraziamento particolare a chi ha dato più della tassa d'ingresso.
- 18 gennaio 1932: si decide di organizzare una festa da ballo per il giorno 14 febbraio, per ricavarne un utile per la SAOMS e far divertire i giovani.
- 25 luglio 1932: si decide di organizzare due feste da ballo per il 17 e il 18 luglio, in occasione della festa patronale. In base al rendiconto delle feste da ballo, si è ottenuto un incasso netto di lire 125.
- 23 novembre 1932: si decide di organizzare due feste da ballo per il 7 e l'8 dicembre, si incarica una commissione di organizzarle e si fissano i prezzi dei biglietti d'ingresso. 31 dicembre 1932: dal rendiconto feste da ballo si evince che si è ottenuto un introito netto di lire 520,05.
- 24 giugno 1933: si decide di organizzare feste da ballo il 16 e 17 luglio.[24]
In un verbale del 10 ottobre 1928, il Consiglio considera che, a seguito dei lavori di restauro, la sala più ampliata e spaziosa meriti un affitto maggiore da chi ne chiede la concessione, e delibera di far pagare lire 20 per il ballo e lire 25 per ogni altro trattenimento, per ogni singola serata.[25]
Durante il periodo fascista, la SAOMS di Monleale, come qualsiasi altra associazione presente in Italia, deve sottomettersi ed omologarsi alle richieste/imposizioni del regime. Dai verbali del Consiglio Direttivo emergono, sebbene celati dalla laconica prosa del segretario sociale o, al contrario, nascosti tra le volute dei prolissi discorsi improntati alla retorica allora in voga, vari contrasti, in particolare con il dopolavoro locale, che era, a quanto mi è dato di capire, una sorta di ritrovo concorrente rispetto al club sociale, che svolgeva all'incirca le medesime funzioni ricreative di quest'ultimo, condite con una buona dose di propaganda politica. Così, la SAOMS perde l'esclusivo monopolio dell'organizzazione delle feste, dovendone rendere conto al dopolavoro locale, longa manus della delegazione circondariale del partito e, in ultima istanza, del potere centrale. È costretta, suo malgrado, a venire a patti per poter continuare a svolgere le funzioni che si era arrogata in precedenza e per mantenere una parvenza di dignità di fronte alla popolazione ed ai soci.
Nel verbale del 15 novembre 1933 si legge che "il presidente espone che dietro domanda del delegato circondariale dott. Ceriani, ha stabilito un accordo verbale col presidente del dopolavoro locale riguardo alla festa da ballo da tenersi in occasione della festa di Sant'Ambrogio. L'accordo è di questo tenore. Il ballo verrà effettuato sotto l'egida del dopolavoro. Il dopolavoro avrà diritto del 30% dell'incasso netto." Il Consiglio si dichiara d'accordo. Dal rendiconto della festa da ballo del 18 dicembre 1933, si ha un incasso netto di lire 401,40, di cui il 30% va al dopolavoro.[26]
Simili accordi vengono fatti in occasione di feste organizzate successivamente:
- 7 luglio 1934: si decide di accordarsi con il commissario del fascio locale per tenere feste da ballo il 22 e 23 luglio, in collaborazione con il dopolavoro, a beneficio SAOMS.
- 25 novembre 1934: si decide di organizzare due feste da ballo (chiamate, in questo caso, "veglie danzanti"), in occasione della festa di sant'Ambrogio a beneficio SAOMS e in accordo col dopolavoro. 28 dicembre 1934: il rendiconto feste da ballo dell'8 e 9 dicembre fornisce un incasso netto per la SAOMS di lire 578,30 e per il dopolavoro di lire 160.
- 15 maggio 1935: il Presidente dice che è doveroso accordarsi con il presidente del dopolavoro per indire due feste da ballo in occasione della festa patronale, nell'interesse delle due associazioni. Il consiglio approva. 30 luglio 1935: il rendiconto delle feste da ballo del 21 e 22 luglio da un incasso netto per la SAOMS di lire 148 (si tratta sempre del 70% del ricavato totale; il 30% va al dopolavoro).
- 7 novembre 1935: il Consiglio autorizza il Presidente ad accordarsi col presidente del dopolavoro per organizzare le feste da ballo del 7 e 8 dicembre. 15 dicembre 1935: dal rendiconto delle feste da ballo, si evince che alla SAOMS spetta un incasso netto di lire 485.
- 14 giugno 1936: si decide di organizzare due feste da ballo per il 19 e 20 luglio; 2 agosto 1936: in base al rendiconto delle feste da ballo, la SAOMS ha un introito netto di lire 160,90; il segretario specifica che, da tale somma, sono già stati sottratti i fondi dati al locale fascio, per il permesso di organizzazione della festa.[27]
Nel verbale del 28 aprile 1935[28], preso atto di precedenti sterili discussioni con il dopolavoro, si legge quanto segue: "Il Presidente fa noto al Consiglio che sarebbe necessario nell'interesse della società, e di evitare attriti come nel passato di addivenire ad un accordo stipulando una convenzione col dopolavoro locale riguardo alle feste da ballo da tenersi durante l'anno e circa il ritrovo sociale.
Il consiglio sentito l'esposto del presidente a voto unanime delibera e autorizza il presidente stesso a stipulare la suddetta convenzione col presidente del dopolavoro locale".
In data 8 novembre 1936, "Il Presidente informa il Consiglio che dietro sua autorizzazione concessagli con deliberazione in data 25 aprile 1935, ha concluso in data 1 novembre corrente anno, una convenzione col dopolavoro locale, la quale convenzione in duplice copia è firmata dal presidente stesso e dal segretario del fascio e presidente del dopolavoro signor Boveri Faustino." Da notare che un Boveri Faustino aveva prestato alla SAOMS più di 6000 lire e che tale denaro gli era stato restituito, dietro sua richiesta, in data 29 agosto 1936…[29]
In ogni caso, a seguito di tale convenzione, si riescono ad organizzare, apparentemente di comune accordo e senza ulteriori discussioni, alcune feste:
- 8 novembre 1936: si decide di organizzare due feste da ballo il 7 e l'8 dicembre, a beneficio SAOMS. 6 dicembre 1936: per le feste da ballo del 7 e 8 dicembre si decide di nominare due commissioni di servizio e i prezzi dei biglietti di ingresso. 15 dicembre 1936: dal rendiconto delle feste da ballo si è ottenuto un incasso netto di 616,68 lire.
- 13 o 19 giugno 1937: si decide di organizzare feste da ballo in occasione della festa patronale, mettendosi d'accordo con il presidente del dopolavoro, come da convenzione società-dopolavoro. 31 luglio 1937: il rendiconto feste da ballo ha dato un avanzo netto di lire 400.
- 9? Novembre 1937: si decide di organizzare due feste da ballo per il 7 e l'8 dicembre in collaborazione con il dopolavoro. 15 dicembre 1937: rendiconto feste da ballo, con un avanzo netto di lire 627,20.
- 16 giugno 1938: si decide di organizzare due feste da ballo per la festa patronale e si incarica il Presidente di accordarsi col dopolavoro. 31 luglio 1938: dal rendiconto feste da ballo del 17 e 18 luglio si evince che si è ottenuto un incasso netto di lire 365,40.
- 11 novembre 1938: si decide di organizzare due feste da ballo per il 7 e l'8 dicembre. 18 dicembre 1938: il rendiconto feste da ballo fornisce un avanzo netto di lire 484.
- 22 giugno 1939: si decide di organizzare due feste da ballo per il 16 e il 17 luglio; non viene riportato l'incasso delle serate, dunque non è possibile stabilire se effettivamente quelle feste siano state organizzate.[30]
Durante la seconda guerra mondiale, la SAOMS monlealese è in forte crisi: mancano fondi e soci, arriva a rischiare la completa chiusura e/o il riassorbimento da parte del dopolavoro.
Subito dopo la guerra, troviamo nell'Archivio alcune ricevute di pagamento, che testimoniano l'avvenuta organizzazione di feste da ballo, ma non si fa più cenno nei verbali del Consiglio Direttivo dell'organizzazione di tali intrattenimenti.
Sappiamo, tuttavia, che sono state organizzate le consuete feste in occasione di Sant'Ambrogio per il 7 e l'8 dicembre 1947, due "balli pubblici", che, dalla vendita dei biglietti (con diversi prezzi per "uomo", "donna" e "galleria"), hanno consentito di raccogliere un discreto utile per la società.[31] La stessa cosa è avvenuta nel 1949, per le feste del 7 ed 8 dicembre di quell'anno,[32] e per il 1950.[33]
Altri documenti riportano le spese relative probabilmente all'organizzazione di due balli in occasione della festa patronale del luglio 1957. Su un foglio sono appuntati una serie di "Viaggi", così datati:
26 – 6 – 57: Tortona, per orchestra
28 – 6 – 57: Tortona, per deposito diritti d'autore;
28 – 6 – 57: Cerreto, per padiglione;
3 – 7 – 57: Tortona, per manifesti;
13 – 7 – 57: Tortona, per bibite, gelati e liquori;
18 – 7 – 57: giro per affissione manifesti;
17 e 18 – 7: numero 2 viaggi ad Alessandria per Questura.
Sul retro c'è una nota spese di tutti i costi sostenuti.
Su un foglietto, relativo alla stessa festa, è scritto: "Obbligo di esporre cartello dei prezzi, una cassetta con chiave o lucchetto per i tagliandi dei biglietti, far timbrare in Municipio il foglio del borderò, provvedere lunedì mattina al pagamento del ballo della domenica e ritirare i biglietti per il lunedì sera".
20 – 7 – 57: Bolletta di accompagnamento per l'acquisto dal sig. Bettarello[34] di liquori 21°, marsalovo e vermut, che verranno consegnati il 21 – 7 – 57. Sul retro del foglio c'è il conto della spesa per il buffet della festa, diviso in vermut, liquori, caraffe, birre, gazzose, gelati, e misto caramelle del peso di 2,700 kg.
22 luglio 1957: ricevute SIAE relative ad un ballo pubblico, ingresso a pagamento con orchestrina per la festa patronale da tenersi dalle 21 alle 2 il 21 – 7 – 57 e dalle 21 alle 24 il 22 – 7 – 57 firmate da Zuccarelli Ulisse fu Giovanni; 61 biglietti venduti per il giorno 22 – 7 per un incasso netto della serata di 15652 lire; per la serata del 21, biglietti venduti 242, per un incasso netto della serata di 76260 lire; ricevute SIAE relative ai biglietti venduti nelle serate del 20 e 22 luglio.
26 – 7 – 1957: ricevuta firmata dal segretario comunale di Casalnoceto di lire 2000 per affitto tavolini SAOMS.[35]
Anche il 22 e il 23 luglio 1962, dalle ore 21 alle ore 2, si sono organizzate due feste con ballo a palchetto con orchestra (di 5 elementi) diretta da Santamaria, in occasione della festa patronale; dalle ricevute, si evince che la spesa totale è stata di lire 138.020; l'incasso di domenica di lire 72190, l'incasso di lunedì lire 43420, per un totale di 115610 lire, con una perdita di lire 22410; i biglietti venduti sono stati 134, per un incasso netto della serata di 49652 lire (ricevuta firmata da Zuccarelli Diego).[36]
In occasione del 4 novembre, alla Società si teneva una cena, seguita da un ballo, alla quale partecipavano molti uomini ex combattenti, per ricordare la fine della guerra. Gina ed altre ragazze del paese si prestavano come cameriere ed aiutanti del cuoco, mentre i commensali erano soliti portarsi da casa un tovagliolo contenente piatti, bicchiere e posate, che poi riportavano a casa alla fine del pasto, perché, siccome i locali della Società non erano provvisti di acqua corrente e per accedervi era necessario salire una scala, veniva scomodo trasportarvi a mano secchielli d'acqua per lavare le stoviglie. Uno dei cibi cucinati era il risotto, forse seguito da bollito misto.
Probabilmente negli anni '70, alla SAOMS si è fatta una cena a base di lasagne, seguita da festa danzante; Gina Zuccarelli ed altre donne del paese hanno preparato teglie di lasagne, che poi hanno cotto nel forno di Adele Gatti. Si organizzavano anche feste in maschera, ad una delle quali sempre Gina Zuccarelli ha partecipato, insieme ad altre donne di Monleale, travestendosi con vecchi abiti fuori moda e ricevendo un premio.[37]
[1] Cfr. cartella 5 dell'Archivio SAOMS.
[2] Cfr. cartella 119 dell'Archivio SAOMS.
[3] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[4] Cfr. cartella 119 dell'Archivio SAOMS.
[5] Cfr. cartelle 11 e 5 dell'Archivio SAOMS.
[6] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[7] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[8] Cfr. cartelle 5 e 12 dell'Archivio SAOMS.
[9] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[10] Cfr. cartella 5 dell'Archivio SAOMS.
[11] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[12] Cfr. cartella 119 dell'Archivio SAOMS.
[13] Cfr, cartella 12 dell'Archivio SAOMS. Secondo una testimonianza raccolta dal monlealese Renato Boveri (1923 – 2024), veniva chiamato "verticale" un organetto di barberia.
[14] Cfr. cartella 119 dell'Archivio SAOMS.
[15] Cfr. cartella 5 dell'Archivio SAOMS.
[16] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.
[17] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.
[18] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[19] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[20] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[21] Cfr. cartella 124 dell'Archivio SAOMS.
[22] Cfr. cartelle 15 e 125 dell'Archivio SAOMS.
[23] Cassanini Maura, Cau Ettore, Pernigotti Pierluigi, Tosonotti Vincenzo (a cura di), La memoria nelle immagini. Cent'anni di Volpedo, Volpedo, 1995. A tale proposito, alle pagg. 65 – 66 si legge: "Per il progressivo invecchiamento dei soci, si erano moltiplicate le richieste di sussidi, e il gruppo dirigente della società, in cui era avvenuto un naturale ricambio generazionale, fu spinto a reperire più cospicue fonti di entrate e ad allargare, in qualche modo, la sfera di attività. Così, rivelando notevole intraprendenza, l'amministrazione prese ad affittare periodicamente la sala sociale a marionettisti ambulanti (…) o a cederla in uso a filodrammatici locali che non mancavano di devolvere gli incassi alla società ospite; infine, assunse anche la gestione delle due più popolari feste del paese, quella del carnevale e quella patronale del Beato Giovannino, e grazie alla perizia organizzativa dei comitati dei festeggiamenti, poté guadagnarsi la gratitudine della gioventù e assicurare preziose boccate d'ossigeno alle finanze societarie. Mentre si atteggiava con qualche civetteria ad animatrice del tempo libero (quello che i volpedesi di allora si potevano permettere), la società non cessava di far sentire la sua presenza solidale dando concreto sostegno a chi si trovava nel bisogno (…) Passati gli anni, con il mutare delle condizioni storiche e politiche e con la creazione di più efficaci sistemi previdenziali promossi direttamente dallo stato, la società andò perdendo l'originaria finalità mutualistica, ma continuò a operare vivacemente come centro ricreativo, sviluppando una vocazione già affiorata in tempi precedenti".
[24] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[25] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[26] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[27] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[28] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[29] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[30] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[31] Cfr. cartella 128 dell'Archivio SAOMS. "11 dicembre 1947: quietanza per la SIAE firmata da Ferrari Mario per un importo complessivo di 12577 lire per gli spettacoli tenuti in data 7 e 8 dicembre 1947.
Due "matrice erario" firmate da Ferrari Mario per "ballo pubblico": 8 dicembre 1947: 211 biglietti venduti, divisi tra uomo, donna e galleria, per un incasso netto della serata di lire 16478; 7 dicembre 1947: 138 biglietti venduti, divisi tra uomo, donna e galleria, per un incasso netto della serata di lire 10810".
[32] Cfr. cartella 128 dell'Archivio SAOMS: "Martedì 7 dicembre 1949: Quietanza per la SIAE annullata firmata da Ferrari Mario; matrice di borderò, ballo pubblico a pagamento per festa patronale firmato dal direttore del locale Saoms Ferrari Mario; 128 biglietti venduti, per un incasso netto di 16217 lire. Mercoledì 8 dicembre 1949 sera: matrice di borderò, ballo pubblico a pagamento per festa patronale firmato dal direttore del locale Saoms Ferrari Mario; 84 biglietti venduti, per un incasso netto di 11217 lire".
[33] Cfr. cartella 128 dell'Archivio SAOMS "6 dicembre 1950: quietanza per la SIAE annullata firmata da Ferrari Mario. Giovedì 7 dicembre 1950 sera: matrice di borderò, ballo pubblico a pagamento per festa patronale firmato dal direttore del locale Saoms Ferrari Mario; 51 biglietti venduti, per un incasso netto di 6783 lire.Venerdì 8 dicembre 1950 sera: matrice di borderò, ballo pubblico a pagamento per festa patronale firmato dal direttore del locale Saoms Ferrari Mario; 91 biglietti venduti, per un incasso netto di 12826 lire".
[34] Grossista di bibite, operante a Tortona.
[35] Cfr. cartella 128 dell'Archivio SAOMS.
[36] Cfr. cartella 128 dell'Archivio SAOMS.
[37] Per gli ultimi due paragrafi, si fa riferimento alla testimonianza da me raccolta dalla signora Gina Zuccarelli.