Ditte fornitrici e rapporti con la tramvia

"Se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stata un tramvai": proverbio monlealese, che modifica quello tipico della zona del tortonese che recita: "se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stata una carriola" oppure "un carretto", a riprova del fatto che la ferrovia e la stazione tramviaria, nell'immaginario degli abitanti di Monleale, aveva assunto un ruolo di una certa importanza. Bassi e Cammarata, a tale proposito, scrivono: "Alla fine del secolo [1800], Monleale divenne capolinea della Tramvia Tortona-Monleale, il nuovo mezzo di comunicazione, anche per merci, che molto giovò al progresso della valle [Curone]. Attorno alla stazione [a Monleale Basso] sorse l'attuale Corso Roma".[1] In generale, il proverbio vuole significare che raramente ciò che si desidera può essere realizzato e che sono necessarie determinate condizioni perché alcune cose avvengano; più estesamente, alcuni desideri sono a tal punto assurdi, da non potersi affatto realizzare, nemmeno nei tempi mitici e remoti in cui vivevano i nostri avi (la nonna!) che, siccome ci hanno preceduti, dovrebbero anche essere stati più saggi, astuti, esperti del mondo. Ma nemmeno allora era possibile per una persona "mettere le ruote", diventare capace di "andare da sola" e velocemente e di trasportare merci senza apparente fatica, come un "tramvai", vale a dire come il trenino che, tra il 1889 ed il 1934 collegava Tortona con Viguzzolo, Volpeglino e Monleale Basso, dov'era il capolinea, e che trasportava merci e persone.

Il 27 dicembre 1905, siccome il posto di servente sociale della SAOMS di Monleale è stato lasciato libero da Adolfo Zambosco, emigrato in America, si nomina servente sociale Roveda Giuseppe, con lo stipendio di 40 lire annue, per un triennio, con gli obblighi dati dal capitolato del servente e, in più, quello di "consegnare gli avvisi di pagamento ai non soci e di prestare la sua opera per la notazione e stivazione della merce del magazzino sociale e, per tale impegno, gli verrà corrisposto compenso accessorio, in ragione del tempo impiegato e ancora da decidersi".[2]

Il 6 gennaio 1909 il Consiglio decide che può essere conveniente, per la SAOMS, aggregarsi al consorzio agricolo di Alessandria, con il vantaggio, quando non si riescano a riempire vagoni completi di merce, di avere comunque degli sconti. Si incarica il Presidente di aderire.[3]

Il 16 novembre 1909 si acquista solfato di rame dalla ditta Budd e Delepiane di Genova e zolfo dal signor Passini di Milano, rappresentante della società miniera Zolforea Trezza Romagna con sede a Bologna.[4]

Il 23 novembre 1909 si acquistano 200 quintali di perfosfato minerale dal sig. Maestrini rappresentante della fabbrica di Casteggio; si è deciso di scegliere questa azienda, dopo che il Presidente ha mandato lettere ad altre tre fabbriche per sapere i prezzi e non ha ricevuto risposta e risulta urgente fare l'acquisto dei concimi, prima che i clienti del magazzino sociale decidano di andare a rifornirsi altrove.[5]

Il 25 luglio 1909 si decide di presentare reclamo alle Ferrovie dello Stato per un ritardo nella consegna dello zolfo, con danno quantificabile in lire 475,92. Il 19 dicembre 1909 si ottiene un rimborso dalle Ferrovie di lire 121,15.[6]

Il 4 settembre 1910 si acquista l'intero fabbisogno del solfato di rame per l'annata 1911 dalla ditta Dellepiane di Genova.[7]

Il 18 novembre 1910 si legge una lettera del signor Pasini rappresentante della ditta Trezza, che contiene i prezzi di vendita del rinomato zolfo prodotto da questa ditta; si decide di acquistarne 100 quintali, più, eventualmente, altri, a condizione che il titolare della ditta ribassi i prezzi al quintale di 30 centesimi, perché in generale sono stati ribassati i prezzi del solfato di rame e, dunque, pare logico al Consiglio che si ribassino anche quelli dello zolfo.[8]

Il 5 febbraio 1911 si paga il petrolio fornito da Grassi Luigi di Tortona.[9] In precedenza il petrolio veniva fornita da Gaetano Dallera di Volpedo, lattoniere.

Il 6 marzo 1911 si acquista solfato rame dalla ditta Budd Dellepiane di Genova e dello zolfo dalla ditta Trezza e si emette un mandato di pagamento di lire 12 per Chiarante Enrico capostazione, che ha prestato la sua opera per la distribuzione del superfosfato.[10]

Il 15 agosto 1911, siccome è andata deserta l'adunanza del 7 corrente, il Presidente ha scritto alle fabbriche di Casale e di Bra per sapere i prezzi dei concimi. Si decide di comprare il superfosfato da Maestrini, ma il Presidente è autorizzato a trattare con la ditta che farà il miglior prezzo per l'acquisto del solfato ammoniacale. Si fissano i prezzi di vendita di superfosfato e solfato ammoniacale.[11]

L'11 agosto 1912 si leggono varie lettere di ditte che propongono il superfosfato e il fosfato ammoniacale e si decide di acquistare tali prodotti da Traversa Vittorio di Viguzzolo, rappresentante della ditta Sclopis di Torino.[12]

È del 14 agosto 1912 una cartolina dall'agenzia agraria di Villa rag. Luigi, indirizzata a Zuccarelli Antonio presidente SAOMS, in cui lo scrivente sostiene di poter ridurre i costi di alcuni prodotti per l'agricoltura, se gli viene data quanto prima una risposta.[13]

Il 2 marzo 1913 si acquista il nitrato di soda da Traversa Vittorio di Alessandria e si fissano i prezzi di vendita per soci e non.[14]

L'11 maggio 1913 si acquista un fusto di solfato di rame ancora occorrente da Fascioli Ernesto e Frisa di Casalnoceto.[15]

Il 9 novembre 1913 si procede all'approvazione di varie fatture per l'acquisto di merci e mandati vari di pagamento, tra cui diversi in favore del capostazione Chiarante Enrico per trasporto e distribuzione merci.[16]

Il 14 dicembre 1913 si prendono accordi col signor Gulminetti Luigi, albergatore del Ponte, per traslocare tutto il magazzino delle merci in arrivo dalla stazione, essendosi il medesimo assunto, sotto la sua responsabilità, il compito di scaricare tutta la merce in arrivo dalla ferrovia al prezzo di lire 0,15 per ogni quintale e di lire 4 per ogni vagone.[17]

Il 31 dicembre 1913 si acquista cloruro di potassio e perfosfato dalla ditta Piazza di Tortona.[18]

L'11 gennaio 1914 si acquista nitrato di soda dalla ditta Vitali Enrico di Milano.[19]

Il 7 settembre 1914 si acquistano 500 quintali di perfosfato minerale e 60 quintali di nitrato di ammoniaca dalla ditta "L'Agraria" di Genova, rappresentata dalla Cooperativa Agricola di Alessandria.[20]

Il 14 marzo 1915 si autorizza l'acquisto di soda, zolfo e solfato di rame da ditte diverse (ma non ben leggibili) rispetto a quelle a cui si rivolgeva il precedente Direttivo.[21]

Il 5 dicembre 1915 si procede all'approvazione di vari mandati di pagamento, tra cui uno per cenemita (calce cianamide, che serve da concime, ma, principalmente, per disinfettare il terreno).[22]

Il 9 gennaio 1916 si acquista il perfosfato minerale da Pigazza Francesco di Tortona e si incarica Bassi Ernesto di acquistare del solfato di rame presso Fracchia Giorgio di Tortona.[23]

Il 13 febbraio 1916 si procede all'approvazione di vari mandati di pagamento, tra cui uno per la ditta Ionson di Milano.[24]

Il 3 settembre 1916 si acquista perfosfato minerale e altri concimi dal consorzio Agrario di Genova.[25]

Il 16 settembre 1916 si incarica Bassi Ernesto di acquistare del perfosfato minerale dal Consorzio Agrario di Genova e di "ossa nero" da Pigazza Francesco di Tortona.[26]

Il 1 novembre 1916 si procede ad acquistare il solfato di rame della società del geometra Carlo Pagani di Milano.[27]

Il 17 dicembre 1916 e nei mesi di febbraio, giugno, settembre 1917 si acquistano zolfo, perfosfato ossa e solfato di rame dai sigg. Cantù (?) e Canegallo di Tortona.[28]

Il 18 dicembre 1917 il Consiglio delibera di sospendere l'attività del magazzino (dal 1 gennaio 1918), che non vende più nulla a causa dell'inflazione dei prezzi e della mancanza di materie prime per la guerra in corso. Decisione approvata nell'Assemblea del 17 febbraio 1918.[29]

Il 14 settembre 1919, in seguito alle richieste dei soci, il Consiglio dispone l'apertura del magazzino, a condizione che, alla richiesta del servente sociale, ciascuno faccia annotare il quantitativo ed il tipo di merce che desidera acquistare; in seguito, il Consiglio, viste le domande, provvederà al rifornimento.[30]

Il 17 febbraio 1920 si acquista il solfato di rame da Baravalle Francesco di Alessandria.[31]

Il 25 aprile 1920 il Presidente riferisce di aver chiesto a diverse ditte per ottenere le migliori condizioni di acquisto dello zolfo, ma, non essendo riuscito ad avere la qualità di zolfo preferito, quello della miniera Trezza, che è venduto solo in grosse partite, si decide di stipulare un contratto con L'Agraria di Alessandria, per zolfo di qualità differente e leggermente inferiore.[32]

Il 20 marzo 1921 si fissano i prezzi del solfato rame (acquistato dalla ditta di Spinetta Marengo) e si fissa l'interesse del 7% per i soci morosi.[33]

L'8 settembre 1921 si compra perfosfato minerale da Mazza Francesco di Volpedo.[34]

Il 2 marzo 1922, "in seguito alla deliberazione dell'Assemblea che da mandato al Consiglio di continuare il magazzino con la provvista delle merci occorrenti ai soci, il Consiglio da incarico al serviente di recarsi al domicilio di tutti i soci per raccogliere le prenotazioni della merce loro occorrente".[35]

Il 26 aprile 1922 si acquista solfato di rame dalla ditta Chiaudani e figli di Volpedo e si fissa il prezzo di vendita ai soci. Si acquista, inoltre, lo zolfo dal Primo Sindacato Agricolo di Milano agenzia di Voghera e se ne fissa il prezzo di vendita ai soci.[36]

L'11 settembre 1922 si acquista il concime dalla ditta L'Agraria, per mezzo del suo rappresentante Mazza Francesco di Volpedo.[37]

Il 18 novembre 1922 si stabilisce il prezzo del concime per i soci (da un po' non si parla più di prezzi per non soci… forse si sta vendendo solo ai soci?).[38]

L'11 marzo 1923 l'assemblea discute "animatamente" il bilancio preventivo 1923 e "solleva un'eccezione per la parte riguardante il magazzino. Il socio Roveda Giuseppe propone di lasciare intatta la prima parte del mutuo soccorso ed eliminare la seconda parte, cioè magazzino, e quindi sospenderlo, che data la concorrenza di altre ditte il magazzino resta per la società semi passivo e ben più utile per la società la rendita del capitale ivi impiegato". La proposta viene accettata con 26 voti a favore su 39: il preventivo viene approvato per la parte del mutuo soccorso, ma non per quella del magazzino, lasciando al Consiglio di fare le dovute pratiche e collocare a frutto il capitale disponibile. Il 31 marzo 1923, come da decisione dell'Assemblea dell'11 marzo, si sospende il magazzino e il Consiglio decide di depositare su buoni del tesoro lire 10000 per mettere a frutto il capitale disponibile.[39]

Il 7 marzo 1926 si discute in merito all'opportunità di procedere ad una riattivazione del magazzino: il Presidente propone di lasciare in sospeso il magazzino, essendo la situazione incerta ed essendovi altri magazzini simili in zona. Propone di pubblicare un avviso per chiedere ai soci se siano o meno propensi a riattivarlo. La sospensione momentanea del magazzino viene approvata.[40]

Il 7 settembre 1926, in base a ciò che si è deliberato nell'assemblea del 7 marzo, si decide di interpellare i soci uno per uno per uno, affinché prenotino i fertilizzanti necessari alle loro aziende e si possa riattivare il magazzino sociale, fornendo la merce richiesta.[41]

Il 12 settembre 1926, viste le richieste dei soci, si acquistano 320 quintali di superfosfato dalla ditta Sclopis e perfosfato d'ossa e solfato ammonico dalla ditta Pellizza Giacomo.[42]

Il 9 ottobre 1926 si stabiliscono i prezzi di vendita dei concimi ai soci.[43]

Il 15 ottobre 1927 si acquistano concimi dai Fratelli Franzosi di Tortona.[44]

Il 10 febbraio 1928, in base alle prenotazioni dei soci, si acquista zolfo e solfato di rame.[45]

Il 1 marzo 1928 si è stipula un contratto di acquisto del solfato di rame con la ditta Fracchia Giorgio.[46]

Il 6 settembre 1928 si acquistano concimi di diverso tipo da Pelizza Giovanni "di qui" e se ne fissano i prezzi di cessione ai soci.[47]

Il 15 (?) maggio 1929 si acquistano zolfo e solfato di rame dal rappresentante della Montecatini ed "in correlazione con il signor Lugano Mario" e si stabilisce il prezzo di vendita ai soci.[48]

Il 9 ottobre 1929 si acquista concime dalla società Montecatini e se ne fissa il prezzo di vendita i soci.[49]

Sono dell'1 febbraio 1930 una bolletta della ferrovia "Tramways a vapore della provincia di Alessandria e ferrovia Tortona – Castelnuovo Scrivia" per "carbone" e del 22 febbraio 1930 una bolletta della ferrovia per "antracite".[50]

Il 27 marzo 1930 si acquistano zolfo e solfato di rame dalla ditta Montecatini attraverso il rappresentante Lugano Mario. [51]

Il 18 aprile 1931 si decide di non procedere all'acquisto della provvista di zolfo e solfato di rame che potrebbe servire ai soci, perché la SAOMS non ha, per ora, i fondi necessari e potrebbe essere svantaggioso fare tale acquisto.[52]

Nel verbale del 14 aprile 1941 si parla di una "riattivazione del magazzino sociale": per far fronte al disavanzo che si verifica ormai da due anni, il Presidente propone la riattivazione del magazzino, come nel passato, e propone altresì di farsi dare un prestito per le prime spese di acquisto dei solfati e dei fosfati, prestito che verrà restituito con le entrate del magazzino stesso. L'assemblea approva.[53]

Il 18 febbraio 1951 si registra una sospensione temporanea del magazzino: il Consiglio fa presente quali siano state le difficoltà (non specificate nel verbale) che hanno portato alla chiusura temporanea del magazzino e l'Assemblea prende atto ed invita il Consiglio a fare tutto ciò che è in suo potere per superare tali difficoltà e giungere ad una pronta riapertura.[54]


[1] Bassi Angelo, Cammarata Italo (1997), Storie di Gremiasco e della Val Curone, Edizioni Guardamagna, Varzi, p. 73.

[2] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[3] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[4] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[5] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[6] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[7] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[8] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[9] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[10] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[11] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[12] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[13] Cfr. cartella 6 dell'Archivio SAOMS.

[14] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[15] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[16] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[17] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[18] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[19] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[20] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[21] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[22] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[23] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[24] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[25] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[26] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[27] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[28] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[29] Cfr. cartelle 7 e 14 dell'Archivio SAOMS.

[30] Cfr. cartella 7 dell'Archivio SAOMS.

[31] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[32] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[33] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[34] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[35] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[36] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[37] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[38] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[39] Cfr. cartelle 9 e 15 dell'Archivio SAOMS.

[40] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.

[41] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[42] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[43] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[44] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[45] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[46] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[47] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[48] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[49] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[50] Cfr. cartella 19 dell'Archivio SAOMS.

[51] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[52] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[53] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.

[54] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.