Acquisto arredi
Una volta fondata la Società e, ancor di più, dopo l'acquisto del locale sociale, è stato necessario procedere ad ulteriori spese per arredarlo in modo consono alle esigenze dei soci. Nell'Archivio sono riportate notizie che consentono di immaginare come doveva essere la società dal punto di vista dell'arredamento: un locale piuttosto spartano, ma progressivamente dotato di alcune comodità, che si sono rese necessarie per migliorare la permanenza dei soci, in particolare nel periodo in cui vi è stato ospitato il "club sociale".
L'8 dicembre 1899 si delibera l'acquisto di 12 sedie e di una lucerna per la sala sociale, per un prezzo non superiore alle 45 lire.[1]
Il 29 agosto 1900 Zuccarelli Emilio è incaricato di comprare 12 seggiole.[2]
Il 16 ottobre 1901 si delibera l'acquisto di un tavolo di legno e di un piccolo armadio per contenere il carteggio sociale, ad uso archivio, usando il fondo sociale stanziato dal bilancio[3].
Il 10 gennaio 1903[4] si decide di acquistare una stufa a carbone e due lumi a petrolio per la sala sociale ed un lume a petrolio da mettere in anticamera.
Durante la riunione del 6 marzo 1903 del Consiglio Direttivo, viene letta una lettera del dott. Fascioli, il quale accetta di essere nuovamente medico sociale per un altro triennio e dichiara che rinuncerà per tutti e tre gli anni a metà del suo compenso, per far sì che, con tali soldi, si acquistino oggetti per l'arredamento della sala sociale. Il Consiglio delibera di acquistare tre specchi per la somma complessiva di 60 lire, se l'Assemblea sarà d'accordo, e di lasciare le restanti 30 lire per l'acquisto di qualche altro oggetto; nella successiva Assemblea del 15 marzo si delibera di acquistare due specchi ed un quadro con il ritratto del re Vittorio Emanuele; in un successivo verbale, datato 15 novembre 1903, si da incarico al Presidente di acquistare un solo specchio per la sala sociale, oltre al quadro con il ritratto di sua maestà il re[5].
Il 15 novembre 1903 si delibera di procedere all'apertura di un armadio nel muro che divide la sala sociale dal locale di proprietà di Zuccarelli Antonio[6].
Il 4 marzo 1906 si decide di acquistare uno specchio e il quadro di sua maestà la regina d'Italia e si incarica il segretario Orefice Carlo di comprare specchio e quadro delle dimensioni di quelli già esistenti nella sala sociale, utilizzando le 30 lire annue lasciate dal medico sociale Dott. Fascioli alla SAOMS (corrispondono a metà del suo onorario) e il denaro avanzato dalle feste da ballo organizzate in occasione del precedente carnevale.[7]
Il 31 gennaio 1907 si delibera di acquistare una bilancia.[8]
Il 7 aprile 1907 il Presidente fa presente che, come già in precedenza, il dott. Fascioli ha lasciato alla cassa sociale metà del suo stipendio (lire 30): si decide di incaricare la sig. Calzia Bianca in Zuccarelli affinché "con suo comodo si porti nella città di Tortona e acquisti un tappeto per il tavolo della presidenza e delle tende per le finestre"; in caso questi soldi non fossero sufficienti, si incarica il Presidente di rilasciarle un mandato di pagamento, anticipandole i soldi che si presume il dott. Fascioli lascerà alla SAOMS per l'anno 1907 (altre lire 30).[9]
2 gennaio 1910: Si approva l'inventario generale del patrimonio sociale al 31 dicembre 1909, risultando un'attività di 11194,97 lire, una passività di 5000 lire ed un patrimonio netto di 6194,97 lire.[10]
Il 6 novembre 1910 si decide di acquistare per la sala sociale una nuova stufa di lamiera, perché quella vecchia è troppo pericolosa per le emissioni.[11]
Il 5 febbraio 1911 si decide di acquistare due quadri con cornice dorata e vetri per porvi rispettivamente il ritratto dell'onorevole Andrea Costa e il quadretto inviato dalla Società Operaia Artistica di Ponte San Martin, raffigurante il Ponte San Martino e l'edificio sociale, oltre a 5 cartelle per collocarvi le pratiche sociali.[12]
Il 10 dicembre 1912 si autorizza il presidente a provvedere all'acquisto di un armadio di legno da collocarsi nella sala sociale da adibirsi ad archivio sociale. L'armadio viene realizzato da Luigi Zambosco al prezzo di 70 lire, che vengono liquidate il 30 marzo 1913.[13]
Il 26 maggio 1926 "Il Consiglio approva l'acquisto di un lampadario con lampadine elettriche "in forma conveniente alla sala sociale, dando incarico al Presidente per la provvista; approva inoltre di completare il palco in simmetria uniforme; nonché il quadro del ritratto di S. E. Mussolini".[14]
L'8 agosto 1926 si liquida una parcella a Zuccarelli Pasquale per conto della ditta Mazza di Tortona, per la fornitura di un lampadario e relativi accessori.[15]
Il 21 novembre 1928 il Consiglio decide di fare un'adeguata provvista di attaccapanni, essendone la sala sociale sprovvista.
Il 4 novembre 1929 si acquista una nuova stufa, perché quella esistente è "logora e senza rendimento". Il 5 dicembre 1929 si approva un mandato di pagamento a Fedele Giovolto (?) per la fornitura di una stufa con tubi.[16]
Il 16 dicembre 1931 il Presidente informa di aver venduto la stufa al sig. Giovanni Fontana di San Sebastiano Curone, perché non adatta, e di averla sostituita con una di minor consumo; per il pagamento della stufa ceduta, che dovrà avvenire entro un mese, si rende garante Cadirola Faustino.[17]
[1] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[2] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[3] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[4] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[5] Cfr. cartelle 5, 11 e 30 dell'Archivio SAOMS.
[6] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.
[7] Cfr. carella 12 dell'Archivio SAOMS.
[8] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.
[9] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS, si veda il capitolo "La longa manus di una donna dietro alle fortune SAOMS?".
[10] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.
[11] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.
[12] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.
[13] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.
[14] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[15] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[16] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.
[17] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.