Acquisti di merci e prestiti

Il 24 dicembre 1899, siccome i prezzi continuano ad aumentare e la SAOMS non ha ancora sufficienti mezzi per gli acquisti degli attrezzi per i soci, come stabilito dallo Statuto, cioè zolfo e solfato di rame, a prezzi più bassi di quelli normalmente usati sul mercato, il Consiglio emette un regolamento interno,[1] "Acquisto attrezzi ai soci e mezzi occorrenti per il pagamento", che viene in seguito approvato dall'Assemblea sociale.

Tale regolamento, così recita:

"Il Consiglio Direttivo sentito l'esposto del Sig. Presidente in merito all'acquisto degli attrezzi necessari ai bisogni dei soci, come presente l'art. 3 dello Statuto Sociale, ritenuto essere tempo opportuno per effettuare i relativi contratti con le Ditte Zolfuree, causa agli aumenti del prezzo che sempre più si va verificando giornalmente e che aspettando fino a febbraio, marzo p. v. come prescrive lo Statuto Sociale, ne potrebbe avvenire grave danno ai soci, ritenuto che a questo sodalizio vi sono già iscritti n° 69 soci effettivi e che ad acquistare gli attrezzi necessari a tutti come (sic) nell'art. 3 dello Statuto (sic) n° £. 200 stanziato nel bilancio preventivo dell'esercizio 1900, ritenuto altresì che questo sodalizio è da pochi mesi costituito non può avere sufficienti mezzi per soddisfare a tale impegno, quest'Amministrazione sociale è nell'intento di fornire egualmente ai soci gli attrezzi necessari al suo lavoro, ossia lo zolfo ed il zolfato di rame anche a prezzi inferiori di quelli che vengono venduti in commercio e garantiti da analisi chimico e concimi chimici pure garantiti analisi.

Il Consiglio dopo varie discussioni è venuto nell'intento di proporre il presente Regolamento che dovrà servire di legge e regola per stipulare i relativi contratti e condizioni del pagamento e del ritiro della merce.

Che a voti unanimi delibera di approvare nel seguente modo.

Art. 1°

Il Consiglio Direttivo stipulerà i relativi contratti con le Ditte, colle seguenti condizioni: e per qualsiasi qualità (?) attrezzi: che le Ditte per quella somma che i soci non pagheranno in contanti al ricevere delle merci, concedano mora al pagamento fino al 30 ottobre 1900, e per questa somma gli verrà corrisposto l'interesse del 5 %.

Art. 2°

I soci che intendono di pagare al raccolto ossia entro il 15 ottobre p. v. 1900, rimborseranno alla società l'interesse che avrà pagato per loro conto alle Ditte. L'interesse ai soci decorrerà dal 15 aprile al 15 8bre stesso anno. La merce verrà consegnata ai soci nella seconda quindicina di aprile. Lo zolfo e il concime verrà consegnato ai soci alla stazione della tranvia, ed il Zolfato di rame in Monleale alla sede sociale. I soci dovranno ritirare la loro merce subito appena avvertiti dal Presidente o da chi per esso nei luoghi stabiliti dal presente articolo.

Art. 3°

L'amministrazione sociale garantirà le Ditte se sarà del caso, con effetti cambiari, con pagherò oppure con lettere di cambio conforme crederanno opportune le Ditte, e così per tutta la somma che resterà da pagarsi al 30 ottobre di detto anno oltre gli interessi.

I soci nel fare la domanda dovranno osservare quanto dispone il (sic) dell'art. 3 dello Statuto Sociale.

Quei soci che intendono pagare la loro merce in ottobre, prima del ritiro della merce dovranno presentarsi al Presidente e firmare una lettera di cambio con relativa ricevuta per garantire la Società della merce somministratagli e per i relativi interessi.

Tutti i pagamenti dovranno essere fatti a mano del cassiere sociale che ne rilascerà ricevuta.

Art. 4°

Il Consiglio Direttivo compilerà due distinti ruoli. Nel 1° comprenderanno tutti i soci che intendono di pagare per contanti e questi dovrà essere consegnato al cassiere prima del ritiro della merce, così i soci potranno presentarsi a fare i loro pagamenti, e la bolletta del pagamento dovrà essere presentata per il ritiro della merce alla persona incaricata.

Nel 2° comprenderanno tutti i soci che intendono effettuare il pagamento al 15 ottobre.

Art. 5°

La merce s'intende data ai soci per lo stesso prezzo che sarà acquistata dalla società salvo il rimborso delle spese ferroviarie di trasporto e delle spese di contratto e registri, e di una persona che verrà incaricata per la distribuzione ai soci, spese queste che verranno liquidate in massa (oppure "in marzo"?).

Art. 6°

Tutti i soci che acquisteranno merci pagheranno a beneficio del fondo sociale una provvigione di centesimi due per ogni lira di spesa.

Art. 7°

Tutti i pagamenti e ruoli dovranno essere fatti ed approvati nei modi prescritti dal nostro Statuto."

Il 7 agosto 1903 viene emesso un regolamento interno per la vendita di attrezzi e merci ai non soci, allo scopo di dare alla SAOMS un maggiore introito. Con una nota a margine, si dice che il regolamento viene approvato nell'Assemblea del 16 agosto: la convenzione conta 14 articoli, che vengono approvati in toto, perché la vendita degli attrezzi ai non soci dà guadagno alla società:

"Art. 1°

Questa società provvedendo gli attrezzi agricoli per i suoi soci sia effettivi che onorari, potrà acquistarne anche per quei signori agricoltori che non sono soci di questa società purché ne facciano domanda e si obbligano di osservare il presente regolamento e lo Statuto Sociale.

Art. 2°

Tutte le domande dovranno essere fatte al Presidente e nel termine assegnato dal Presidente con appositi manifesti regolarmente pubblicati.

Art. 3°

All'atto della domanda dovranno indicare il termine che intendono fare i pagamenti e se il Presidente lo crederà opportuno dovranno prima presentare una persona che resti figurato (sic) per tutta la merce domandata a norma dell'art 9 n° 4 dello Statuto Sociale 16 aprile 1899.

Art. 4°

Per tutta la merce acquistata dai non soci dovranno pagarne una retribuzione a vantaggio della società in più dei soci e nel modo seguente

A Per i concimi pagheranno in più dei soci per ogni quintale acquistato £ 0,25

B Per lo zolfo al quintale £ 0,40

C Per il zolfato rame £ 5,00

D Pel grano da semina £ 0,30

E E per tutti gli altri generi non contemplati sul presente articolo la somma da pagarsi in più dei soci verrà fissata dal Consiglio volta per volta.

Art. 5°

Per i pagamenti dovranno essere fatti in Monleale alla sede della società e a mani del cassiere sociale che ne rilascerà ricevuta.

Art. 6°

Se la società dovesse pagare interessi per quelle somme non pagate per contanti allora tale interesse sarà rimborsato e pagato come che lo pagarono i soci alla società (?).

Art. 7°

Qualunque pagamento non potrà protrarsi oltre il 15 ottobre di ogni anno, salvo a speciale convenzione che si potrà stabilirsi col Consiglio Direttivo per una proroga d'un anno.

Art. 8°

Tutta la merce s'intendono resa alla stazione tranvia di Monleale e ilo domandante dovrà andarla a ritirarla subito quando ne riceverà ordine, in caso contrario sarà fatta condurre al maganzeno sociale a sue spese. Il solfato di rame verrà consegnato in Monleale alla sede sociale. Il tutto a norma dell'articolo 2 del Regolamento Sociale 24 dicembre 1899, n° 13.

Art. 9°

Tutta la merce sarà sempre data con garanzia di analisi chimica come che si pratica per i soci della società.

Art. 10°

Tutti quelli che acquistano merce dalla società avranno il diritto di verificare i registri fatture dei contratti del maganzeno agricolo per meglio persuadersi dei prezzi che si pagheranno la merce e delle spese di contratto e trasporti, e del prezzo che verrà fissato per i soci.

Art. 11°

Per tutto quello che non riguarda il presente regolamento si dovranno osservare le prescrizioni del codice di commercio del Regno d'Italia.

Art. 12°

Per tutte le contestazioni contrarie al presente Regolamento per qualsiasi causa la società elegge il suo domicilio in Monleale presso la sede sociale e per tutti gli effetti che di legge (?).

Art. 13°

Il presente Regolamento entrerà in vigore appena che sarà approvato dall'Assemblea Sociale e sarà pubblicata copia nella sala sociale per la durata di sei mesi così ogni socio ne potrà prenderne conoscenza.

Art. 14°

Il presidente è incaricato dell'esecuzione del presente Regolamento che dovrà farlo osservare come Statuto Sociale."[2]

Il 6 gennaio 1907 si prende atto che, siccome ogni anno non è possibile per la SAOMS pagare le merci del magazzino sociale ed è necessario che venga stipulato un prestito dalla banca o con dei privati, mi pare di capire che si voglia far sì che si istituisca una forma di prestito permanente.[3]

Il 3 novembre 1907 si legge nel verbale del Consiglio che l'ufficio delle imposte di Volpedo ha invitato la SAOMS a esporre il reddito del magazzino sociale e, controllati i registri dei vari anni, ha imposto di pagare una tassa di lire 12 annua, sulla base del reddito dichiarato di 400 lire annue. Tale importo è, però, da rivedere ogni anno, perché, in caso di aumento di reddito, deve aumentare anche l'imposta; si decide, quindi, per non pagare tasse più alte, al limite, di smettere di vendere merci ai non soci.[4]

Il 26 gennaio 1908 si ha una discussione ed approvazione in merito al prestito per far fronte alle necessità del magazzino sociale: "si decide una volta per tutte cosa fare in merito a prestiti da richiedere ed interessi da esigere"; non viene, tuttavia, specificato in cosa consista questa decisione.[5]

Il 9 febbraio 1908, siccome non ci sono abbastanza fondi per far fronte alle spese del magazzino sociale, si opta, come da deliberazione dell'assemblea del 26 gennaio, di farsi fare un prestito (non è specificato di quanto) da persone di buona volontà, da restituirsi con l'interesse del 4 %, o, in ultima alternativa, di farsi prestare lire 1000 dal Banco Popolare di Tortona.[6]

Il 20 dicembre 1908, siccome molti soci non hanno ancora pagato la merce al magazzino sociale e non potranno farlo, così come hanno dichiarato verbalmente data la cattiva annata trascorsa, si decide di concedere una proroga nei pagamenti fino alla prima quindicina di ottobre 1909, con l'interesse del 6%. I debitori dovranno firmare una lettera di cambio con data di scadenza in bianco a favore della SAOMS e starà al giudizio del Presidente accettare o meno i pagherò dei soci. Le lettere di cambio, ciascuna riportante l'intera somma che il socio dovrà versare al magazzino sociale, oltre all'interesse, verranno date in mano al cassiere, che potrà girarle e consegnarle come denaro per pagare partite di merce alle aziende fornitrici o alla Banca Popolare di Tortona, per pagare gli interessi del prestito; in quest'ultimo caso, verrà apposta come data di scadenza la prima quindicina di ottobre.

Si stabilisce, inoltre, il prezzo del perfosfato minerale, maggiorato per i non soci e con, solo per loro, obbligo di pagamento in contanti.[7]

Il 31 dicembre 1908, dal momento che non ci sono ancora fondi sufficienti per restituire le somme prese a prestito, si decide di rinnovare le bollette relative e si autorizza il Consiglio a prendere a prestito tutte quelle somme che risultassero necessarie per il funzionamento del magazzino.[8]

Il 25 luglio 1909 il Presidente dice di aver saldato personalmente la fattura dello zolfo, anticipando di tasca propria parte della somma, che gli verrà rimborsata con l'interesse del 4%. Si decide di presentare reclamo alle ferrovie dello Stato per un ritardo nella consegna dello zolfo, con danno quantificabile in lire 475,92.

Siccome anche nell'anno in corso non sarà possibile vendere tutto il solfato di rame, si decide di cederne alcuni fusti a Davico Vincenzo di Montemarzino e Lavaselli Camillo di Momperone, perché lo smercino a 63 lire al quintale.

Si sono fatte analisi al concime comprato dalla società dei viticoltori di Casale e si è trovato "molto mancante" rispetto a ciò che è stato pagato; nonostante il Consiglio abbia intrattenuto fitto carteggio con questa società per ottenere il rimborso, non è riuscita ad averlo ed ha deciso di intraprendere un'azione giudiziaria, siccome il rimborso ammonterebbe a 190 lire, se, ad un ultimo reclamo, la società non accetterà di rimborsare il danno. Da altro verbale (31 ottobre 1909) si scopre che le analisi chimiche sono state commissionate ed effettuate dalla scuola Gallini di Voghera. Inoltre, nel medesimo verbale si legge che il Presidente comunica di aver ricevuto il rimborso di lire 130 tramite vaglia dalla società dei Viticultori di Casale Monferrato per il concime mancante di titolo; il consiglio considera che il dovuto ammonterebbe a 186 lire e che, quindi, ne mancherebbero 56, ma considera che non sia il caso di fare questioni di soldi e ringrazia il Presidente per la solerzia con la quale ha portato avanti la causa.[9]

Il 31 ottobre 1909 il Presidente comunica di aver aperto un libretto di risparmio intestato alla SAOMS presso la Banca Popolare di Tortona, in base a quanto deciso nell'Assemblea Sociale del 26 gennaio 1908; per il primo deposito ha versato lire 2000 e, ogni qualvolta sia disponibile nella cassa sociale un fondo di lire 1000, si decide che venga versato sul libretto, come da deliberazione dell'Assemblea e del Consiglio stesso, in data 9 febbraio 1908 (ma, in tale data, non è scritta nessuna deliberazione di questo tipo e non si trova scritta simile deliberazione in nessuno dei verbali del Consiglio precedenti a questo).[10]

Nel verbale del 6 novembre 1910 si legge che, Bonadeo Francesco non può pagare il suo effetto cambiario, perché si trova in uno stato finanziario che non gli permette di farlo, ma la SAOMS possiede un altro effetto cambiario del fratello di Francesco, Giovanni Bonadeo, che ammonta a 500 lire, delle quali gli si deve restituire 150 lire; Giovanni Bonadeo è disposto a lasciare tutte le 500 lire alla SAOMS, per sanare in parte il debito del fratello e, per coprire la restante parte di tale debito, stipulerà un'ulteriore cambiale.

Si depositano sul libretto della SAOMS presso la Banca Popolare di Tortona 5000 lire.[11]

Nel verbale del 31 ottobre 1909 si legge che i registri usati dal magazzino sociale non sono più a norma ed in regola con il codice di commercio, perché le SAOMS che "tengono magazzino" sono da considerarsi società corporative di consumo e devono usare gli stessi registri usati dalle società corporative; quindi, il Presidente propone, per l'esercizio 1910, di cominciare ad usare i nuovi registri e il Consiglio approva ed incarica il Presidente di informarsi in merito.[12]

Il 22 gennaio 1911 viene confermato un deposito di lire 4000 totali, date da Zuccarelli Antonio e Boveri Clelio in prestito alla SAOMS. Si decide che, a norma dello Statuto, non possa restare depositata presso il cassiere somma più alta di 500 lire e che, in caso di somme più alte, esse debbano essere entro otto giorni dal ricevimento, depositate presso la banca; per i pagamenti, è il Presidente ad andare a ritirare in banca le somme necessarie, con l'autorizzazione da parte del Consiglio; "in via di urgenza il Presidente sentito il consigliere di turno potrà prelevare quelle somme occorrenti salvo far ratificare il suo operato nella prima adunanza successiva al prelevamento dal Consiglio Direttivo".[13]

Da un rendiconto economico al 31 ottobre 1911, scopriamo che la SAOMS è in attivo: si depositano più di 3500 lire sul libretto bancario.[14]

Il 25 febbraio 1912 si acquista lo zolfo dalla ditta Trezza, una parte per conto della SAOMS ed una parte per conto del sig. Fascioli Ernesto di Casalnoceto.[15]

Dopo il cambio del direttivo, l'11 maggio 1913, si decide quanto segue: poiché bisogna pagare quanto prima le fatture della merce, ma non ci sono fondi in cassa e siccome ci si rende conto che a ricorrere ad un prestito solo per pochi giorni ci si perde più di quanto può essere il guadagno per la SAOMS, si decide di non considerare morosi i soci che hanno acquistato e non ancora pagato la merce, per facilitarli nel pagamento, perché si ritiene più conveniente per la Società non esigere quel poco interesse dai soci, piuttosto che ricorrere ad un prestito.

Siccome il signor Zuccarelli Antonio chiede maggiori garanzie di restituzione del prestito, che ammonta a 4500 lire, fatto dalla moglie Calzia Bianca alla SAOMS, visto che è cambiata l'amministrazione, il Consiglio gli dà tali garanzie, con firme "solvibilissime".[16]

Il 27 luglio 1913 Boveri Clelio chiede anzitempo la restituzione della somma di 1500 lire che aveva prestato alla SAOMS e, poiché c'è Scherpa Francesco che può, al suo posto, essere in credito verso la SAOMS, la cosa si può fare e Boveri si ritiene pienamente quietanzato.[17]

Il 2 maggio 1915 si chiede un prestito di 3000 lire a Angeleri Pietro. Il 19 dicembre 1915 Angeleri Pietro aveva depositato 3000 lire alla SAOMS con l'interesse del 4%, ma ora vuole il 6%; il Consiglio decide che gli darà il 5% e concede all'Angeleri alcuni giorni per consigliarsi con la famiglia. Il 9 gennaio 1916 Angeleri Pietro lascia le sue 3000 lire in deposito presso la SAOMS con l'interesse del 5%.[18]

Il 28 maggio 1927, siccome non ci sono fondi sufficienti per il pagamento della merce acquistata, si stipula un prestito di lire 5000 con Cadirola Faustino al tasso di interesse del 7%, soldi che gli saranno restituiti entro il 30 dicembre 1927 con i fondi che si ricaveranno dai pagamenti dei soci morosi; infatti, preso atto che molti soci non potranno pagare la merce prenotata al ritiro, si decide di concedere mora nei pagamenti.[19]

Si legge nel verbale del 10 ottobre 1928 che la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde chiede di rinnovare la cambiale di lire 3000, ma si decide di scontarla facendosi dare i soldi da Boveri Costanzo "onde togliere la noia della rinnovazione".[20]

Il 28 novembre 1928 scade la cambiale contratta con la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde e si decide di scontarla, contraendo un prestito con Boveri Faustino.[21]

Il 6 luglio 1929, per pagare zolfo e solfato rame ci si fa dare un prestito di 4000 lire totali su cambiali dei sigg. Boveri Faustino e Boveri Clelio.[22]

Il 9 marzo 1930 si procede all'approvazione di un prestito: "il Presidente espone all'onorevole Assemblea lo stato patrimoniale, nonché il modo in cui si poté far fronte all'ingente spesa occorsa per l'ampliamento della sala sociale. Per cui si dovrebbe ricorrere al prestito cambiario per l'importo di lire 14630, prestito contratto con i signori Cadirola Faustino per lire 5000, Boveri Faustino per lire 6420, Boveri Costanzo per lire 3210, ed al tasso del 6% annuo". L'Assemblea approva.[23]

Il 28 giugno 1930, per far fronte alle spese di acquisto della merce per il magazzino, si decide di contrarre un prestito provvisorio di 5000 lire totali su cambiali concesse da Boveri Faustino e Boveri Clelio.[24]

Il 24 novembre 1930 si decide di mandare avviso scritto a tutti i soci che hanno ritirato la merce ma non l'hanno pagata perché onorino il debito entro il 26 dicembre, e si concede mora nei pagamenti dietro firma di cambiali con l'interesse dell'8 %.[25]

Il 7 agosto 1931, siccome ci sono in cassa fondi in più che non devono essere subito impegnati, il Consiglio delibera di cominciare a pagare i propri debiti e sconta una cambiale di lire 2000 a Boveri Faustino.[26]

Il 28 aprile 1935 si decide di abbassare il tasso di interesse dei debitori della SAOMS dal 7% al 6%, visto che dal 5% al 4% si è abbassato anche il tasso di interesse che deve pagare la SAOMS ai propri creditori.[27]

Il 5 aprile 1936, siccome ci sono soldi in cassa, si decide di ridurre il debito sociale, restituendo una parte dei soldi prestati alla SAOMS a Boveri Faustino.[28]

Il 29 agosto 1936 si decide di contrarre un prestito con Boveri Giorgio di lire 4000, per far fronte alla richiesta di restituzione del prestito da parte di Boveri Faustino.[29]

Il 10 gennaio 1937 si pagano diversi mandati, tra cui quello a Boveri Faustino.

Dietro richiesta dei creditori, il consiglio delibera di aumentare l'interesse dal 4 al 5%.[30]

Il 25 luglio 1937 Boveri Giorgio chiede di riavere i soldi che aveva prestato e la SAOMS, per onorare tale richiesta, si fa dare un prestito da Zuccarelli Eugenio e Cadirola Giovanni.[31]

Il 3 settembre 1938, viste le disponibilità finanziarie nelle casse SAOMS, il Consiglio delibera di dare a Zuccarelli Eugenio un acconto sul debito.[32]

Il 31 (o 21) gennaio 1940, siccome c'è disponibilità di cassa, si decide di scontare alcune cambiali di Cadirola Giovanni, Boveri Faustino e Zuccarelli Eugenio (riduzione del debito ma non estinzione con quest'ultimo).[33]

Il 1 marzo 1942, date le pessime condizioni in cui si è venuta a trovare la SAOMS, il Presidente chiede l'autorizzazione a farsi dare un prestito di 500 lire, che viene approvata dall'Assemblea.[34]

Il 27 febbraio 1944 "Il Presidente informa che il Consiglio direttivo in data 20 corrente mese di febbraio, ha deliberato di proporre all'Assemblea, sempre che le superiori autorità lo permettano [leggi: il Regime fascista], l'autorizzazione di convertire il debito sociale, di lire 6200, in 62 azioni da lire 100 cadauna senza interesse da emettersi fra i soci. Dette azioni verranno sorteggiate ogni fine d'anno ed estinte man mano che il fondo cassa lo permette". L'Assemblea approva.[35]

Il 17 febbraio 1946, viste le disponibilità di cassa, la SAOMS può estinguere tutti i debiti contratti con i soci tramite prestito volontario: l'Assemblea autorizza.[36]

Il 29 febbraio 1948 si procede alla restituzione di parte del finanziamento sociale: vengono estratte tante quote quante quelle risarcibili con le 27000 lire di cui si dispone in fondo cassa.[37]

Il 20 febbraio 1949 si giunge alla liquidazione di tutto il rimanente debito sociale: l'Assemblea "se ne compiace", perché il debito è stato estinto in un tempo molto minore del previsto.[38]


[1] Cfr. cartella 11 dell'Archivio SAOMS.

[2] Cfr. cartelle 5 e 11 dell'Archivio SAOMS.

[3] Cfr. cartella 5 dell'Archivio SAOMS.

[4] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[5] Cfr. cartella 5 dell'Archivio SAOMS.

[6] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[7] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[8] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[9] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[10] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[11] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[12] Cfr. cartella 12 dell'Archivio SAOMS.

[13] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[14] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS, 5 novembre 1911.

[15] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[16] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[17] Cfr. cartella 13 dell'Archivio SAOMS.

[18] Cfr. cartella 14 dell'Archivio SAOMS.

[19] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[20]Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[21] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[22] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[23] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.

[24] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[25] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[26] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[27] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[28] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[29] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[30] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[31] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[32] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[33] Cfr. cartella 15 dell'Archivio SAOMS.

[34] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.

[35] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.

[36] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.

[37] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.

[38] Cfr. cartella 9 dell'Archivio SAOMS.